Bilanci Mps, il giudice dice no ai pm e vuole vederci chiaro

· 5 Giugno 2024


L’economista Giuseppe Liturri racconta su STARTmag il mistero del bilancio di Monte dei Paschi. Non ne parla quasi nessuno, sarà perché dentro ci sono manager e non politici, fatto sta che nei giorni scorsi il GIP della procura di Milano, Maria Teresa De Pascale, ha chiesto un supplemento di indagine ai PM (che invece volevano l’archiviazione) sulla ricapitalizzazione di MPS avvenuta nel 2017 attraverso 5,4 miliardi versati dal Tesoro (diventato così socio di maggioranza della Banca). Secondo la toga meneghina, infatti, l’operazione sarebbe avvenuta sulla base di dati di bilancio completamente falsi.

Tradotto: ipotesi di truffa aggravata ai danni dello Stato. Per il GIP, dunque, i bilanci 2015-16/2016-17 non contenevano le necessarie rettifiche e svalutazioni per crediti deteriorati che avrebbero reso la banca insolvente e, pertanto, soggetta alla ricapitalizzazione precauzionale, anziché alla risoluzione (come accaduto) onerosa che sarebbe ricaduta sulle spalle di azionisti e obbligazionisti subordinati (4,7 miliardi), con promessa di ristoro per quelli al dettaglio (1,5 miliardi).

Tutto avvenne con il beneplacito di Commissione UE, BCE e ministero dell’Economia (all’epoca guidato da Pier Carlo Padoan), in quanto non vennero ravvisati aiuti di Stato. La Banca d’italia scriveva che “la Vigilanza BCE ha attestato la solvibilità di MPS, confermando il rispetto dei requisiti di capitale, risulta inoltre infondato sospettare la banca di insolvenza in quanto la solvibilità di MPS è stata attestata in più occasioni dalla stessa BCE”. Parole e musica dell’allora Governatore, Ignazio Visco: a distanza di sette anni la Procura di Milano potrebbe chiedergliene conto.


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