Frociaggine-mania: usano Vannacci contro il Papa
Giovanni Sallusti · 28 Maggio 2024
Un anno via l’altro, nell’immaginario collettivo, anzi diciamo proprio del mainstream woke, Papa Francesco è stato tirato e stirato a diventare tante cose: apostolo gretino, antiamericano fustigatore del capitalismo, voce critica dello stile di vita occidentale, portavoce dell’immigrazionismo. ll meccanismo è sempre lo stesso, l’applicazione del bigino politicamente corretto a ogni esperienza teologica, intellettuale e politica del papato di Francesco.
Con una certa sorpresa oggi vediamo il Papa oggi sbalzato in un universo parallelo in cui viene trasformato in una specie di alter ego di Vannacci: secondo l’indiscrezione di Dagospia, ripresa poi da tutti i giornali (per eccesso di eccitazione senza citare la fonte), durante un incontro a porte chiuse con i cardinali a Bergoglio sarebbe sfuggita la battuta “non accettate gay nei seminari, c’è già troppa frociaggine nella Chiesa”. Slegati, ecco accorrere i woke con facoltà di firma: da Massimo Gramellini a Vito Mancuso, che subodora che il Papa “abbia un lato oscuro”, fino ai livelli raggiunti da Massimiliano Pananari sulla Stampa, che titola in prima pagina: “Se Bergoglio cade sul vannaccismo”. “Vannaccismo” è l’ultimo feticcio creato dal mainstream per certificare un’impresentabilità sociale, ovviamente un falso nella forma e nella sostanza: ma per tutti costoro Papa Francesco da oggi è un sodale di Vannacci. Invochiamo gli psicoanalisti, accorrete.