Scuola di Jihad all’Università di Torino: ora intervenga la polizia

· 24 Maggio 2024


Più che un editoriale, un appello: mandate la polizia all’Università di Torino. Nell’ateneo, occupato da settimane dai propal – che in realtà sono pro-Hamas – si è tenuta una preghiera islamica, celebrata dall’imam Brahim Baya, uno dei responsabili della moschea Taiba di via Chivasso a Torino: e già questo è surreale, dal momento che tempo addietro nella stessa Università, in nome della laicità, venne impedita una preghiera cristiana.
Ma il peggio è che in questa sede l’imam ha predicato in favore del Jihad anti-israeliano e anti-occidentale: “Il sionismo è il colonialismo più becero e criminale che possa esistere”.
Gli stessi toni si trovano una lettera preoccupata – riportata dal Corriere della Sera – che i docenti hanno inviato al ministro Bernini, ecco uno stralcio in cui sono citate le parole dell’imam: «Un jihad che vediamo in Palestina nella sua più importante più palese manifestazione. Un jihad compiuto da donne, da uomini da bambini ognuno con quello che può contribuisce a questa lotta di liberazione che è cominciata dal primo momento in cui i sionisti hanno calpestato quella terra Benedetta. Prima ancora della Nakba che di cui celebriamo in questi giorni il ricordo…». Noi vorremmo capire, per questo chiediamo che si apra un’indagine: che cosa sta accadendo all’Università di Torino? Chi sono questi studenti che hanno portato in aula l’imam e lo hanno invitato a predicare proprio lì, e non in una moschea, consentendogli inoltre di invocare una guerra santa? C’è una zona franca in cui i cristiani non possono entrare ma i musulmani sì?


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