La Dea cancella il culto dell’estemporaneità
Giovanni Sallusti · 23 Maggio 2024
La dea Atalanta ha sconfitto non solo gli invitti tedeschi del Leverkusen, ma un culto ben più radicato, il culto dell’estemporaneità, che in verità è da tempo dilagato ovunque. Per restare al calcio, prendete il Paris Saint Germain, che fa collezione di campioni e non vince mai; o la telenovela che dura da settimane sul tecnico del Milan per il dopo-Pioli; per non dire dell’estemporaneità in programmi e in finanze di Juve e Inter. La politica fa anche peggio, la usa come moltiplicatore di un consenso che però risulta friabile e incerto, cioè… estemporaneo. Un evviva dunque per la Dea che, passo passo, ha costruito il suo successo negli ultimi otto anni, con pazienza, fino alla grande gioia di ieri sera.