Calderoli: sull’autonomia la sinistra si caga addosso
Giuliano Zulin · 2 Settembre 2025
In questa puntata di “Regioniamoci sopra”, la nostra rubrica che si occupa dei temi che riguardano l’autonomia differenziata, Giuliano Zulin riepiloga il percorso politico dell’autonomia differenziata, il cui dossier sta per essere ripreso in meno dal governo grazie a un imminente vertice tra Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani. Si va infatti verso una legge delega che dovrebbe definire come si arriverà al completamento del progetto istituzionale, per poi firmare le pre-intese con alcune Regioni – possibilmente entro l’evento di Pontida del 21 settembre – su diverse materie: sanità, protezione civile, previdenze complementare, ordini professionali.
Una recente dichiarazione di Roberto Calderoli ha fatto di nuovo strillare le opposizioni: lo scorso fine settimana il ministro degli Affari regionali e delle Autonomie ha partecipato a una festa della Lega sul Monviso, proprio dove nasce il Po e che tanti ricordi scatena nelle menti di persone che negli ultimi trent’anni hanno fatto della battaglia per maggiori diritti delle popolazioni, dei territori, dei popoli, il loro punto di riferimento. In quell’occasione Calderoli ha dichiarato: “La Padania è stato un sogno bellissimo servito per fare cagare addosso il governo. Il rimpianto è non essere andati fino in fondo, ma è comunque stato utile perché ha lasciato in dote la grande riforma dell’autonomia che stiamo portando a casa adesso”. Si è scatenato un pandemonio: il centrosinistra ha cominciato a strepitare per l’espressione, ovviamente ignorando la sostanza, perché lo stesso centrosinistra, nel 2001, aveva approvato una riforma – confermata successivamente dal referendum popolare – nella quale era stato impostato un “regionalismo” che però restava pieno di burocrazia, di costi, di poltrone. Adesso Calderoli ha intenzione di arrivare a delle pre-intese con Lombardia, Piemonte, Veneto e Liguria, a cui potrebbero aggiungersi altre Regioni.
Anche se bisognerà aspettare il voto del Parlamento, a maggior ragione dopo la sentenza della Corte Costituzionale, la firma di accordi con le Regioni – anche se non hanno efficacia immediata – dà un’idea della strada che vogliono percorrere questi quattro territori. Ben vengano, quindi, le pre-intese: saranno da esempio anche per le altre Regioni, e trascineranno anche il tema del disegno di legge sull’autonomia di Roma Capitale. Finché non si scrive qualcosa non si parte mai.