senza autonomia, a sud il pil è più basso di 50 anni fa
Giuliano Zulin · 29 Luglio 2025
In questa puntata di “Regioniamoci sopra”, la nostra rubrica che si occupa dei temi che riguardano l’autonomia differenziata, Giuliano Zulin analizza i dati reali di mercato sul meridione. Infatti il Pil delle regioni meridionali è aumentato di 0,9 punti rispetto al +0,2 delle regioni del nord-est.
Andando però a scavare, spiega un recente “Occasional paper” della Banca d’Italia, nonostante i segnali di ripresa dell’ultimo quinquennio, il differenziale di Pil pro capite fra le regioni del Sud e il resto del Paese resta molto elevato: in particolare, nel 2023 il Pil per abitante del meridione era pari al 56,7% di quello del centro-nord, un valore inferiore a quello dell’inizio anni ’70 del secolo scorso. Per fare un altro esempio, sul divario con la Germania pesa una minore produttività del lavoro e soprattutto il tasso di occupazione del Mezzogiorno, in alcune regioni meridionali tra i più bassi d’Europa.
Questo significa che la ricetta finora attuata in Italia è completamente sbagliata. Tuttavia continuiamo a dire no all’autonomia, e così si creano cittadini di serie A e di serie B a causa della mancanza di autonomia tributaria, fiscale, contributiva. Così si è allargata la forbice tra territori e cittadini che sulla carta hanno gli stessi diritti e, come è scritto nella Costituzione, dovrebbero avere gli stessi livelli di prestazione. E invece non hanno niente di tutto ciò.