Però ha ragione Trump: Micron non conta niente
Giovanni Sallusti · 25 Luglio 2025
Cari ascoltatori, dobbiamo fare autocritica per il “LiberaMente” di questa mattina, in cui abbiamo notato che se una banda di terroristi nazi-islamici (nonché tagliagole e sgozzatori di bambini, violentatori di donne, sequestratori di civili) dice che sto facendo una cosa giusta, un campanello d’allarme nella testa dovrebbe suonarmi, farmi pensare che non è inverosimile che io abbia detto una cazzata.
Però abbiamo fatto un errore che – poiché la persona che si è vista recapitare le felicitazioni di Hamas è il presidente francese Emmanuel Macron/Micron – nel corso della giornata è stato svelato da Donald Trump. Ai giornalisti americani che chiedevano al presidente Usa un parere sull’uscita del suo omologo francese, che si è detto pronto a riconoscere lo stato di Palestina (cioè Hamas), ha risposto: “È una brava persona, mi piace, fa il gioco di squadra” (cioè la potenza francese è credibile se sta dentro una squadra che si chiama Nato) “ma la buona notizia è che quello che dice non conta”.
Il nostro errore, dunque, è che abbiamo sopravvalutato Emmanuel Macron/Micron: criticandolo, abbiamo accettato la sua premessa, cioè che l’inquilino dell’Eliseo sia espressione di una potenza, che indossi davvero il cappello di Bonaparte, che sia un difensore della civiltà europea in grado di sedersi al tavolo e di cazziare alternativamente la Russia, gli Stati Uniti, la Cina. Trump ha fatto fare a tutti, noi inclusi, un bagno di realismo e di realpolitik: quel che dice Macron non conta, per cui che lui voglia riconoscere lo Stato di Palestina non ha importanza.
Ecco, invece dei 6 minuti di pillola quotidiana, bastavano queste quattro parole dette da Trump davanti ai giornalisti americani e che ora noi ripetiamo: Emmanuel Macron non conta.