Le banche facciano le banche: aiutino le imprese
Giovanni Sallusti · 11 Luglio 2025
Cari ascoltatori, le banche tornino a fare le banche: ecco una parola d’ordine chiave, che stana una contraddizione, un non detto della contemporaneità: l’ha scandita il ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti all’assemblea annuale dell’Abi, l’associazione delle banche. È una parola d’ordine importante, anzitutto per lo scenario che ha messo sul tavolo, quando ha ricordato alcuni dati macroeconomici: il record dell’occupazione sopra il 65%, le previsioni confortanti di tenuta dell’inflazione in un momento storico internazionale drammatico. Ricordiamo che lo spread oggi è così basso che per ritrovare valori simili bisogna risalire al 2010, ultimo governo Berlusconi e ultimo governo votato dal popolo prima di questo. E sapete che lo spread è il dogma di riferimento, quando ci sono i governi tecnici o del Pd.
Dato questo scenario, dice Giorgetti, visto che le banche sono tra i soggetti che hanno maggiormente beneficiato della tenuta della finanza pubblica, dell’abbassamento dello spread, del miglioramento dei fondamentali macroeconomici e anche della stabilità di governo, è ora che le banche tornino alla loro missione prima e originaria fin dal Rinascimento italiano: fornire il credito a famiglie e a imprese, dare sponda a chi ha un’idea e presenta un piano credibile per perseguirla, per creare ricchezza, per migliorare il benessere suo e, a cascata – con quella che Adam Smith definiva “mano invisibile” – della società.
Nell’ultimo periodo, come ha alluso (ma neanche tanto) il ministro Giorgetti, le banche si sono concentrate a gestire ricchezza esistente o a trasformarsi in intermediari di operazioni finanziarie, spesso meramente virtuali, piuttosto che essere soggetti sostenitori dell’economia reale, ovviamente con un loro legittimo ritorno. Ora gli istituti di credito ricomincino a sostenere l’economia reale che, soprattutto dato il momento storico italiano, sta andando meglio di altri Paesi, per esempio della magniloquente locomotiva franco-tedesca, oppressa da problemi industriali in Germania e da problemi di fondamentali finanziari in Francia. Non ci sono più scuse perché le banche non tornino a fornire il credito alle famiglie, alle aziende, soprattutto alle micro-imprese, alle start-up, ai giovani imprenditori, insomma a tutti coloro che combattono nella trincea dell’economia reale. Le banche tornino a fare le banche.