Hamas è distrutta, e le anime belle sono in lutto
Giovanni Sallusti · 8 Luglio 2025
Cari ascoltatori, sono settimane difficili per i progressisti nostrani, perché vedono cadere uno a uno i loro totem, cioè le peggiori entità oscurantiste che ci sono in giro: questo è il paradosso in cui sono intrappolati. Le povere anime belle, per esempio, hanno appena finito di struggersi per i danni inflitti dal bombardamento (soprattutto americano) al programma nucleare dei loro beniamini ayatollah, dopo che per lustri, cadendo nella trappola della dissimulazione islamista, avevano caldeggiato accordi sciagurati che avvantaggiavano solo Teheran e avevano portato il regime a un passo dalla bomba nucleare.
Trump ha impedito che un’entità nazi-islamista che vuole cancellare lo Stato degli ebrei avesse l’atomica, e il commento medio del progressista si è concentrato sull’inaccettabile “escalation di Israele contro l’Iran” e su Trump guerrafondaio, quando mezz’ora prima era tacciato da loro stessi di isolazionismo.
Bene, ora questa bolla di sistematica contraddizione deve mettere a referto la débâcle di un altro movimento di riferimento, i galantuomini di Hamas: un comandante del gruppo islamista ha detto alla Bbc che Hamas ha perso il controllo sull’80% della striscia di Gaza, che è ormai persa. Questa sarebbe un’ottima notizia non solo per i civili israeliani quotidianamente minacciati, ma anche per i civili palestinesi oppressi dalle belve nazi-islamiste. questo è il bilancio di questo comandante: “Siamo realistici, non è rimasto quasi nulla della struttura di sicurezza. La maggior parte dei leader, circa il 95%, è ormai morta, le figure attive sono state tutte uccise. La gente ha saccheggiato il più potente apparato di sicurezza di Hamas, il complesso che utilizzava per governare Gaza: hanno portato via tutto dagli uffici, materassi, persino pannelli di zinco, e nessuno è intervenuto. Niente polizia, niente sicurezza”. Hamas ha perso almeno 20 mila uomini sotto gli attacchi dell’esercito israeliano, gli arsenali di missili e razzi sono stati ridotti al 15-20% del potenziale iniziale, e i terroristi ora sarebbero schiacciati sottoterra in un ultimo 20% della striscia, con l’apparato dei tunnel ormai destrutturato.
Tutto questo è un bene per qualunque uomo libero e per qualunque progressista vero, e dimostra anche che la guerra di reazione dello Stato di Israele al pogrom anti-ebraico del 7 ottobre è stata una guerra giusta ed efficace. Se i progressisti nostrani fossero lucidi sarebbero i primi a festeggiare, invece vedrete che se la prenderanno ancora con Israele. Ma ora è venuto il momento di tessere la tela, di portare in fondo il negoziato: e, guarda caso, è proprio quello che sta facendo l’incubo dei progressisti: Donald Trump.