Cari antifà, l’antisemitismo dilaga e voi state zitti?
Giovanni Sallusti · 27 Giugno 2025
Cari ascoltatori, c’è un silenzio assordante, più fastidioso di qualunque baccano: è il silenzio delle anime belle, in particolare il silenzio degli antifascisti permanenti su un’evidenza che sta diventando sempre più drammatica, un’architrave di ogni impianto nazifascista, cioè l’alfabeto antisemita. Le suddette anime belle presuntamente antifasciste, sempre molto pronte a mobilitarsi per il palinsesto della Rai o per nomine di sottobosco, per l’interruzione di finanziamenti a pioggia su film dimenticabili sfornati dal nostro cinema, non toccano palla, non profferiscono verbo sull’antisemitismo che si sta diffondendo nelle città. E dire che per loro dovrebbe essere un tema prioritario… L’ultimo episodio inquietante è di queste ore a Milano: in diverse zone della città, anche centrali, sono spuntati dei cartelli con su scritto “Israeliani non benvenuti”, il che vuol dire, fuori dall’ipocrisia (questa gente dice di essere “antisionista”, non “antisemita”), ebrei non benvenuti.
I responsabili sarebbero tre uomini e tre donne esponenti dei centri sociali milanesi, trovati in possesso di altri cartelli del genere. Non è un fatto isolato: pochi giorni due ragazzi ebrei di 18 e 15 anni che indossavano la kippah sono stati picchiati, rapinati, insultati con frasi antisemite all’uscita di una sinagoga a Milano; nei giorni scorsi a Bologna, davanti alla sede dell’assemblea legislativa della Regione, sono comparse scritte a spray contro Israele, “Morte al sionismo” e “Stop accordi con il sionismo”; e poi ricorderete la cagnara antisemita andata in scena al Giro d’Italia poche settimane fa, e poco dopo l’episodio del ristorante di Napoli.
Il verbo che si sta diffondendo è molto simile a quello che prese piede negli anni Trenta in Germania: anche allora tutto iniziò con cartelli “Qui non vogliamo gli ebrei”, affissi durante il Terzo reich in parchi, teatri, cinema, ristoranti. Fu il via a un incubo che poi divenne l’orrore antisemita dei lager. Davanti a tutto questo, oggi incredibilmente i professionisti dell’antifascismo sono muti, quelli che ce la menano ogni due secondi con il ritorno del fascismo, sulla falsa riga del “fascismo eterno” di Umberto Eco, di fronte a una realtà antisemita vera stanno rintanati nella loro ipocrisia, nella loro insignificanza culturale, nella loro vigliaccheria umana: quindi basta, non ce la menino più con la castroneria dell’antifascismo fuori tempo massimo, se non sanno dire una parola contro gli ebrei insultati, assaliti e vilipesi ormai ogni giorno.