antisemitismo folle: atrocità dei lager attribuite agli ebrei

· 27 Giugno 2025


La prof.ssa Angelica Edna Calò Livne abita a soli 1.200 metri dal confine tra Israele e Libano e da oltre vent’anni lotta per l’integrazione e la pace in Israele e in Terrasanta. Vive nel kibbutz Sasa, scampato per un soffio al pogrom del 7 ottobre 2023, ed è stata candidata al Nobel per la Pace nel 2006. 

“Ai miei nipoti, che sono sei, quando iniziano le esplosioni diciamo che sono fuochi d’artificio. Quando loro ci chiedono: ma è vero che dall’altra parte a casa ci sono quelli cattivi? Rispondiamo: no amore,  dall’altra parte ci sono anche tanti bambini come voi che hanno paura delle sirene, che hanno paura dei fuochi d’artificio, che si nascondono. Anche se purtroppo sappiamo che non li nascondono. Questo per noi è un grande cruccio, un grandissimo dolore per quello che sta succedendo anche dall’altra parte”.

“L’antisemitismo è basato su una grandissima ignoranza, perché la vera storia è che gli ebrei ci sono sempre stati nel corso dei secoli: la mia famiglia, Calò, è una delle famiglie ebraiche più antiche di Roma, probabilmente è stata cacciata nel 70 d.C. da Tito. Ebrei ce ne sono sempre stati anche in Israele: ad Azfar, Gerusalemme, Shem, che sarebbe Nablus, a Tiberiade”.

“Un giorno mi hanno invitato a un incontro online sugli stupri di guerra. C’erano 5 docenti, tutte universitarie. Una di esse ha parlato del 7 ottobre e, invece di discutere delle violenze e degli stupri che hanno inflitto a 1.400 persone in un giorno di festa, a un certo punto ha detto: “che vogliamo dire della Palestina, di Gaza? Quello che sta succedendo è tremendo: quando le donne partoriscono, legano loro le gambe e le braccia per farle soffrire”. Il fatto è che questa balla l’aveva presa da quello che i nazisti facevano alla partorienti ad Auschwitz. Questo fanno, prendono le atrocità dei nazisti e le attribuiscono agli ebrei”.

“Al 7 ottobre avrebbe dovuto partecipare anche Hezbollah, sarebbero dovuti entrare nei kibbutz e fare stragi, stuprare, dare fuoco alla gente. Per qualche motivo Nasrallah non lo fece, Hamas sì. Israele è una democrazia, io non ho votato Netanyahu, ma dopo un attacco simile che cosa doveva fare? Noi siamo gente di collaborazione, di rispetto, di filosofia, e abbiamo bisogno dell’aiuto del mondo. Quando la storia bussa bisogna prendere una posizione, quella contro una teocrazia impazzita che vuole la morte di un popolo che altrimenti sarebbe perfettamente pacifico: e anzi offrirebbe la sua tecnologia e il suo sviluppo a tutta l’area del Medio Oriente. L’augurio è che questa pace possa venire e che sia una pace giusta”.


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