Aung San Suu Ky, 80 anni, in carcere per democrazia

· 24 Giugno 2025


In questa puntata di “Auto da fè”, Giulio Cainarca prende spunto dall’80esimo compleanno della politica birmana Aung San Suu Ky per tracciare il profilo di una leader che ha passato più tempo ingiustamente in carcere che a governare dopo aver stravinto le elezioni, premio Nobel per la Pace nel 1991: una donna che dovrebbe essere un faro mondiale per chi si batte in nome della libertà e della democrazia, e invece è stata dimenticata da tutti. Il figlio Kim Aris ne porta per il mondo la voce, o meglio tenta di farlo, visto che sa quasi nulla delle condizioni della madre in carcere.

Cainarca ripercorre in questo speciale alcuni fatti e si domanda se la sorte di questa donna straordinaria non interessi a nessuno per via degli interessi economici e geopolitici che stanno a monte della questione birmana: l’enorme traffico di droga, la potenza della Cina, lo sfruttamento delle terre rare e di persone rapite per compiere crimini informatici.

Le istituzioni internazionali, ma anche i singoli Paesi e i vari capi politici, sono muti e privi del minimo coraggio. Ma, afferma il figlio di Aung San Suu Kyi, “la democrazia vincerà. Mia madre non è stata dimenticata. Dalle mura della prigione, il suo incrollabile coraggio di fronte alle avversità è stato una fonte di forza per la nostra nazione, ispirando le comunità birmane in tutto il mondo, ricordando a tutti l’importanza critica della giustizia, della libertà e della dignità umana. Durante i pochi anni di democrazia che ha portato al popolo della Birmania, ha compiuto ciò che considerava la sua massima priorità: che le persone capissero che hanno il potere di cambiare le cose anche da sole”.


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