Ma non è che Elly sta con gli ayatollah?

· 13 Giugno 2025


Cari ascoltatori, ci è venuta una domanda che, pur con tutta la nostra lontananza politico-culturale dal personaggio, mai ci saremmo sognati di doverla porre: la segretaria del Pd Elly Schlein, leader della sinistra italiana, del campo Largo, candidata del fronte progressista a Palazzo Chigi, sta con gli ayatollah? La Elly ultra-femminista, arcobaleno, attivista LGBTQ+, sta con il regime iraniano che impicca gli omosessuali, manda la polizia morale a picchiare a morte le donne per il velo, le imprigiona in carceri orrende senza processo? È questo il cortocircuito finale?

Ce lo chiediamo perché dai suoi commenti sull’attacco israeliano sembra che l’Iran sia un Paese fra tanti, mentre è la centrale del terrore contemporaneo: “Il governo si attivi per fermare questa escalation”, ha detto, perché per lei qualunque cosa accada nel globo è responsabilità del governo di centrodestra, tanto che lo convoca in aula a riferire. Ma il punto inquietante è questo: “L’attacco di Netanyahu sull’Iran rischia di rendere il conflitto globale e rischia di far saltare il negoziato sul nucleare”. Intanto si nota la personalizzazione, per scorporare Netanyahu dal suo popolo, che l’ha eletto in libere elezioni; ma soprattutto il negoziato sul nucleare da lustri è portato a spasso proprio dagli ayatollah, che hanno preso in giro le amministrazioni democratiche e ci stavano provando anche con Trump, che però non è Biden: Trump aveva dato 60 giorni all’Iran per fare un accordo, e al 61° giorno è scattato l’attacco israeliano.

La tesi per cui l’attacco di Israele rischia di rendere il conflitto globale è un folle capovolgimento: in Medio Oriente c’è un conflitto di civiltà orrendo già di per sé globale, ed è voluto da Teheran: è stato l’Iran a finanziare per anni, armare e permettere a Hamas di realizzare il pogrom del 7 ottobre, a fare lo stesso con Hezbollah, una milizia terrorista che infierisce ogni giorno su civili israeliani e sul Libano, a scatenare gli Houti a danno del commercio globale attaccando anzitutto petroliere americane e occidentali. Insomma dite a Elly Schlein che il conflitto è già globale, e lo è per volontà dichiarata dell’ayatollah Khamenei e dei gerarchi della teocrazia iraniana.

Poi ritira fuori Giorgia Meloni: “Non si schiacci su Trump e faccia qualcosa, ricordando che l’Italia ripudia la guerra”. Intanto, l’equazione è falsa, perché le posizioni di Trump e Netanyahu non sono totalmente coincidenti: Trump ha provato a fare un accordo che però, parole sue, gli iraniani non vogliono; per cui ora trova legittimo l’atto di autodifesa ed è pronto a difendere Israele. La realtà è sempre più articolata delle supercazzole di Elly.

Indubbiamente l’Italia ripudia la guerra: quindi Elly dovrebbe dire qualcosa contro Hamas, Hezbollah, Houti, i loro mandanti, la testa della piova terrorista, perché l’Italia ripudia anche i pogrom. La dichiarazione della segretaria Pd sembra piovere da Marte: per lei, in un Medio Oriente pacificato e improntato alla convivenza armonica di civiltà, sarebbe in atto un’iniziativa scomposta di Israele. Ricorda, magari non consapevolmente, la narrazione degli ayatollah e per questo ci chiediamo se la super-arcobaleno Elly Schlein sta con gli oscurantisti, omofobi, teocrati, assassini, dittatori di Teheran: sarebbe davvero il cortocircuito finale.


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