Il dl sicurezza è legge, e la sinistra protesta con un picnic

· 4 Giugno 2025


Cari ascoltatori, ai lavori parlamentari di oggi si sono manifestati due tipici problemi della sinistra, nel merito e nel metodo. Dopo l’ultimo passaggio in Senato, è stato approvato ed è diventato legge il decreto sicurezza, accolto dall’emiciclo sinistro con il consueto grido sull’eterno ritorno del fascismo.

Nel merito, che cosa prevede il decreto che ha suscitato lo scandalo delle anime belle? Mettiamo in fila alcuni snodi: gli sgomberi lampo per coloro che, occupando abusivamente la casa altrui, violano l’inalienabile diritto alla proprietà privata; le pene fino a due anni per blocco stradale, per esempio quando degli pseudo manifestanti rendono inaccessibili per ore le strade, impedendo l’esercizio del diritto al lavoro, a volte del diritto alla cura: ci sono stati casi di ambulanze praticamente sequestrate dagli sciroccati di ultima generazione. È prevista la tutela economica immediata sulle spese legali per le forze dell’ordine, che prima nel migliore dei casi era un rimborso ex post: che debba essere lo Stato a pagare le spese legali a chi difende i cittadini per conto dello Stato, ci pare lapalissiano.

C’è poi un inasprimento delle pene per chi aggredisce o ferisce degli agenti, e anche in questo caso non c’è bisogno di aver letto Pierpaolo Pasolini per condividerlo. C’è il Daspo per chi si rende responsabile di scippi, borseggi, furti e rapine nei pressi delle stazioni; c’è il carcere fino a sei anni per chi commette l’odiosissimo reato della truffa agli anziani. Che cosa in questo pacchetto ci sia di scandaloso o veterofascista lo può immaginare solo lo scombiccherato campolargo, notoriamente alienato dalla vita reale, dalle urgenze e dalle necessità dei ceti più deboli e svantaggiati, di chi vive in periferia. Ma lorsignori vivono nelle ztl, per loro tutto questo è volgare…

Nel metodo, la sinistra mostra un gigantesco, ormai ridicolo problema nelle sue manifestazioni di dissenso: oggi, per protestare contro il decreto, i senatori di Pd, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra hanno messo in scena il format dell’occupazione del liceo: un sit in al centro dell’aula di Palazzo Madama. Si sono seduti dando le spalle ai banchi del governo, come dei capoclasse (carica che magari da adolescenti non erano riusciti a ottenere): questo è stato il grande momento di politica progressista, tutti allegramente seduti, una scampagnata nel mezzo del Senato in protesta contro la tutela dei cittadini, soprattutto quelli più svantaggiati. Per il governo, una magnifica assicurazione sulla vita.


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