Macron sempre peggio: ora tende la mano a Hamas

· 30 Maggio 2025


Cari ascoltatori, a volerla buttare in spirito diremmo che gli schiaffi presi da Brigitte lo hanno lasciato ancora rintronato, ma le ultime esternazioni di Emmanuel Macron non sono spiritose per niente: a proposito della situazione infernale in Medio Oriente, ha detto che oggi “riconoscere lo Stato di Palestina” (quindi riconoscere i terroristi nazi-islamici di Hamas, perché oggi la Palestina è Hamas) “non è semplicemente un dovere morale” (quindi per lui lo è), “ma ha anche un’esigenza politica”.

Non sappiamo che idea di morale custodisca il toyboy di Brigitte, ma prendiamo atto che la sua idea di morale è riconoscere un territorio in mano a una banda di terroristi dedita all’irruzione nelle case dei civili, allo sgozzamento dei bambini nelle culle, allo stupro di massa, alla persecuzione degli stessi palestinesi che non vogliono stare sotto il giogo coranico. E autrice dello spaventoso pogrom del 7 ottobre. Non possiamo essere ipocriti, Macron è un politico esperto e di rango, per cui sa benissimo che a riconoscere tutto questo per un’esigenza politica, ogni precedente tentativo di distinzione fittizia tra Hamas e Stato palestinese cade: perché politicamente la striscia di Gaza è Hamas, e la politica di Hamas è composta di violenta morale coranica e antisemitismo. Hamas incarna esattamente l’ideologia secondo la quale non ci sono istituzioni pubbliche e confessioni religiose, ma un totalitarismo islamista da esportare, come insegnano i suoi mandanti, gli ayatollah iraniani.

Tornando a Macron, dire che è un’esigenza politica riconoscere uno Stato che oggi sarebbe così articolato significa aver perso del tutto i riferimenti minimi. Il bello è che il presidente francese ovviamente non nomina mai Hamas, ma, al contrario, sostiene che bisognerà imbastire una risposta collettiva all’altezza se Israele non risolverà la drammatica crisi umanitaria. Che però è dovuta a Hamas, postilla che viene sempre omessa. Ne abbiamo parlato stamattina, nel nostro dialogo con il direttore del Riformista Claudio Velardi: i rifornimenti di viveri, già pochi e a singhiozzo, non arrivavano alla popolazione perché venivano sequestrati e usati da Hamas come strumento di racket del terrore, per taglieggiare i civili.

Tutto questo nella narrazione di Macron non c’è proprio: c’è invece – in nome della sua convinzione pseudo-bonapartista che la Francia imperiale possa soppiantare l’America come leader delle nazioni occidentali (capite il tasso di lucidità) – l’esortazione all’Occidente affinché batta un colpo, ma sempre e solo su Israele. Diciamo che quando farà le valigie e uscirà dall’Eliseo, sarà sempre troppo tardi.


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