A Rep scappa la verità: solo Trump fermerà la guerra
Giovanni Sallusti · 29 Maggio 2025
Cari ascoltatori, oggi su Repubblica è sfuggita una notizia che contraddice tutta la narrazione sulla guerra in Ucraina, sulle magnifiche imprese dei volonterosi. Si tratta un’intervista all’ex ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, che è stato al governo con Zelensky durante l’invasione e nelle fasi più calde della guerra. Titolo: “Kuleba: “La svolta in Ucraina è lontana, solo gli Stati Uniti possono imporla”. Prima frase di Kuleba: “Nell’ultima settimana abbiamo vissuto tre notti terribili. Poi una mattina Trump ha definito ‘pazzo’ il presidente Putin e abbiamo assistito a un miracolo: per due sere consecutive Kiev non è stata attaccata. Questo ci dice che le bombe si possono fermare, ma può succedere solo se gli Stati Uniti prendono una posizione netta contro la Russia”.
Kuleba dice che l’unica, strettissima via per portare Putin a un tavolo negoziale credibile passa attraverso l’amministrazione americana guidata da Donald Trump. Un posizione sostenuta dalla cronaca: quando la situazione ormai sembrava aver irrimediabilmente deviato dal negoziato, Trump ha fatto quell’uscita molto pesante, “Putin è completamente impazzito e non ha capito che solo grazie a me alla Russia non sono accadute cose brutte, intendo davvero brutte”. Allora il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitrij Medvedev, che ogni tanto eccede con la vodka e prende posizioni apocalittiche, ha risposto a Trump che “la cosa davvero brutta è la terza guerra mondiale”. Ha perfettamente ragione, ma in una folle escalation la Russia avrebbe solo da perdere, non potrebbe reggere uno scontro, a qualunque livello, con gli Usa. Trump ha quindi ribadito che “Putin sta scherzando col fuoco” e davanti ai giornalisti che lo incalzavano ha detto, più in generale, “non hanno capito che io sono molto più tosto di questa gente, ma non voglio esserlo perché voglio portare in fondo il negoziato”.
Dopo questa escalation linguistica, la Russia ha sterzato di nuovo e ha detto di essere pronta a un secondo round di colloquio a Istanbul per il 2 giugno, e che, come stabilito, sta allestendo il memorandum sulle regole d’ingaggio del negoziato. Oggi Rubio e Lavrov ne hanno già parlato al telefono.
Tornando all’intervista di Repubblica, non a un analista a casa sua, ma a un leader ucraino che da anni vive la tragedia della guerra e ha detto che l’unica chiave per uscirne è la via negoziale di Trump, se ne conclude che è meglio che i volonterosi abbiano la volontà di stare immobili: e non incentivino il riarmo della Germania che farebbe, come ha detto Friedrich Merz, dell’esercito tedesco il più potente d’Europa. L’ultima volta che lo è stato non è andata benissimo. E anche Macron sarà meglio che riponga il cappello da Bonaparte prima di prendere un altro schiaffo da Brigitte. State fermi e date retta a Kuleba, lasciate lavorare l’America e Donald Trump,