Elly in delirio per due città, ma ora bisogna accelerare

· 27 Maggio 2025


Cari ascoltatori, tira aria di sbornia questa mattina sui giornaloni organici al campo presuntamente largo, per le vittorie del centrosinistra alle elezioni comunali di Genova e di Ravenna. Va anche detto che hanno sì segnato un punto politico, ma su territori nei quali, per la storia delle due città, è una notizia quando non vincono loro.

Elly Schlein non ha comunque lesinato una delle sue uscite deliranti: ha detto seriamente “la destra gioisce per i sondaggi, noi vinciamo le elezioni”, dimenticando di nominare le due città, perché oltre quelle non vanno: la media dei sondaggi più recenti computa un +18% del centrodestra sul centrosinistra senza 5Stelle, e se li si aggiunge il centrodestra resta avanti del 6%. È un dato significativo perché che a metà legislatura non si registri un calo dei consensi è un’anomalia.

Su La Repubblica oggi è apparso un editoriale di Annalisa Cuzzocrea che inizia dicendo “e poi arrivano sempre le città a ricordare al Paese che un’alternativa è possibile”, fedele alla narrativa di salotto secondo la quale nelle città ci sono gli elettori civili e ragionanti che barrano la scheda a favore dei buoni&giusti, ma poi c’è anche questa cosa fastidiosa del suffragio universale che tira dentro anche le campagne, le città di provincia, “l’Italia profonda”, dove purtroppo votano anche gli zoticoni.

Per questo la sbornia di stamane a sinistra è un po’ fuori scala; ma nel centrodestra deve continuare a dominare il sano realismo che è fonte di una buona gestione, come attestano i sondaggi di metà legislatura di cui dicevamo sopra. Per esempio è sano realismo lo sgombero lampo di chi viola la proprietà altrui, di cui abbiamo parlato ieri, previsto dal Decreto sicurezza ora in Parlamento: è un colpo chiaramente di centrodestra, così come lo è l’abbassamento delle tasse sui ceti bassi.

Il medesimo realismo, dopo le elezioni comunali, suggerisce che nella seconda metà della legislatura bisogna giocare all’attacco, come sostiene Matteo Salvini quando mette sul tavolo parole d’ordine come la pace fiscale, provvedimenti per rispondere alle istanze dei piccoli e medi imprenditori, degli artigiani, delle piccole partite Iva; e anche fare uno scatto in più su alcuni fronti come il contrasto all’immigrazione clandestina. Il modello Albania va benissimo, ma non è sufficiente, bisogna guardare di più a come si muovono le destre mondiali, Donald Trump in primis, e affrontare di petto questa piaga.

A questo dobbiamo pensare, mentre ridiamo della sbornia a sinistra per hanno vinto a Genova e a Ravenna, e del sollievo della Cuzzocrea perché se si vota solo nelle città riescono anche a vincere. E non adagiarci sui sondaggi, il secondo tempo va giocato all’attacco.


Opinione dei lettori

Commenta

La tua email non sarà pubblica. I campi richiesti sono contrassegnati con *




Radio Libertà

Background