Il Guardian ha la sharia in casa e delira sul fascismo

· 17 Marzo 2025


Cari ascoltatori, questa sera rivolgiamo un appello ai colleghi del (ex) prestigioso quotidiano britannico Guardian: se volete occuparvi di una recessione democratica, potete dedicarvi con profitto a quella in corso nel Regno Unito. Lo diciamo perché il giornale inglese oggi accredita le tesi lunari del rapporto della Civil Liberties Union for Europe, composta da 43 ong in 21 Paesi Ue, il quale, come si può immaginare, è ideologicamente abbastanza orientato. Ebbene, risulta che “l’Italia è uno dei cinque smantellatori che causano la recessione democratica in Europa”.

Sembra un modo british per dire fascismo: “Il governo italiano ha profondamente minato lo stato di diritto con modifiche al sistema giudiziario e ha mostrato ‘una forte intolleranza nei confronti delle critiche dei media’, in un esempio emblematico della crescente ‘repressione democratica’ dell’Europa” .

Ma dove han preso le informazioni? Al momento in cui parliamo non c’è stata alcuna modifica al sistema giudiziario: c’è una sacrosanta ipotesi di riforma della giustizia che è uno snodo irrisolto ultradecennale che riguarda proprio i diritti individuali, il garantismo di scuola anglosassone; lo stato attuale della giustizia italiana è anche uno dei motivi per cui molti imprenditori, anche di oltremanica, scappano dall’Italia. E comunque esiste una legittima ipotesi di riforma della giustizia che legittimamente sta seguendo un percorso nel legittimo Parlamento. Poi: che cosa vuole dire intolleranza alle critiche? Che in Italia c’è la mordacchia fascista? Anche questa idea, se così fosse, sarebbe surreale, quando tutto il mainstream, i giornaloni e la bolla intellettuale passano le giornate a criticare il governo.

I colleghi inglesi potrebbero impiegare meglio il loro tempo occupandosi della recessione democratica a casa loro. Lo diciamo con la massima stima per la culla dell’idea di libertà individuale e di limitazione al potere politico e statale che la Gran Bretagna e la cultura anglosassone rappresentano; quella della Magna Charta e dell’Habeas corpus, che non è mai stata contaminata da autoritarismi e li ha combattuti sul continente, da Napoleone a Hitler, a volte resistendo da sola. Ecco, all’interno di questo mondo, che noi amiamo, dobbiamo registrare quanto la cronaca indica, cioè che in vaste aree del Regno Unito vige la sharia, che esistono quartieri totalmente islamizzati, fatto che ci pare non si incastri benissimo con il diritto individuale.

Recentemente il Times of London ha ripreso i contenuti di un’inchiesta realizzata dalla Società Nazionale per il Secolarismo, non una sentina di oscuri retrogradi: oggi nel Regno Unito sono attivi 85 tribunali islamici, nati come enti di arbitrato per contese nelle comunità, ma che fatto applicano una legislazione e un approccio giuridico opposti a quello inglese. 

L’esistenza di questi tribunali islamici significa minare i principi fondamentali della società liberale che il Regno Unito ci ha insegnato. In base al diritto islamico a un marito basta pronunciare tre volte la parola divorzio per ripudiare la moglie, è tollerata la dilagante prassi della poligamia se praticata dall’uomo, è accettata l’idea che i figli e le soprattutto le figlie soprattutto siano proprietà del padre, e che alle femmine spetti la metà dell’eredità riconosciuta ai maschi, è normale la prassi della violenza familiare. E i tribunali islamici applicano coerentemente tutto questo, nella terra del grande liberalismo occidentale, di Winston Churchill, di Margaret Thatcher, di John Locke. Questo sì che è un allarme serissimo per la democrazia, per la società aperta cui i colleghi del Guardian pare tengano molto.

Ricordiamo, allora, anche l’orribile vicenda delle gang di immigrati, tendenzialmente pakistani o bengalesi, che a partire dagli anni Ottanta nelle cittadine del Regno Unito hanno praticato stupri e violenza sessuale di massa su ragazzine britanniche, a volte bambine. Questo enorme scandalo è stato coperto dalle autorità per non cadere nell’accusa di islamofobia; tanto che recentemente il Parlamento, a maggioranza laburista, ha detto no a una commissione d’inchiesta. Allora, visto quanto lo stato della democrazia nel Regno Unito sia preoccupante, i colleghi del Guardian hanno ampio materiale in loco per riempire le pagine, invece di rifilarci la puttanata da piazza di Michele Serra per cui oggi in Italia c’è il fascismo.


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