Assoluzione? Una cosa da Paese normale

· 17 Dicembre 2025


Cari ascoltatori, stamattina siamo tutti in attesa di una notizia che in un Paese civile, normale, in una cornice valoriale occidentale, in cui vige una vera separazione dei poteri, sarebbe una non-notizia: l’auspicata assoluzione di Matteo Salvini in Cassazione per l’eterna questione Open Arms. E per Paese civile intendiamo un Paese in cui è certa l’autonomia della politica, in cui chi ha ricevuto dal popolo un mandato di governo espresso in libere elezioni ha diritto e dovere di applicare la sua visione, per esempio sulla gestione dei flussi migratori e dell’immigrazione clandestina.

L’assoluzione sarebbe una non-notizia perché l’intera vicenda Open Arms e la conseguente cagnara ideologica è stata strumentalmente politica. Ricordiamo che la nave Open Arms non cercò i porti più vicini di primo approdo, ignorò Spagna e Malta, puntò dritta all’Italia perché era in corso un braccio di ferro a livello europeo sull’azione di Matteo Salvini, allora ministro dell’Interno.

In una cornice di democrazia liberale normale, la auspicata assoluzione sarebbe una non-notizia, se non fosse per la torsione ideologica sulla questione migratoria, con pezzi di magistratura che smontano quotidianamente i provvedimenti del governo, liberano imam fondamentalisti che inneggiano al 7 ottobre; e più in generale con l’esondazione, ormai da decenni, dell’ordine giudiziario nelle competenze del potere politico. Una storia che ci trasciniamo dal 1992, con governi caddero anche per iniziativa giudiziaria, in cui l’ex capo dell’Anm diceva “Salvini ha ragione” (proprio a proposito della questione migratoria e dei porti chiusi) “ma adesso bisogna attaccarlo”.

Ebbene, in questo Paese, con questa nostra storia alle spalle, incredibilmente l’auspicata assoluzione sarebbe una notizia. E noi saremmo molto contenti di darvela, qui su Radio Libertà.


Opinione dei lettori

Commenta

La tua email non sarà pubblica. I campi richiesti sono contrassegnati con *




Radio Libertà

Background