Leggete Marx e capirete il tradimento della sinistra

· 18 Novembre 2025


In questa puntata di “Autodafé” Giulio Cainarca discute dell’importanza della figura di Karl Marx con Fabio Minazzi, professore ordinario di Filosofia della scienza dell’Università degli Studi dell’Insubria di Varese e direttore scientifico del Centro Internazionale Insubrico “Carlo Cattaneo e Giulio Preti” che ha fondato nel 2009. Secondo il docente accademico, Marx non è un cane morto, ma è un classico. E, come tutti i classici, se li interroghiamo, danno risposte alle nostre domande di adesso.

“Nel caso di Marx la situazione è un po’ più complessa, perché il senso comune ormai diffuso sostiene che sia responsabile di quello che è successo all’interno dei socialismi reali, che sono stati una tragedia storica. In realtà non è esattamente così, perché se andiamo a leggere Marx vediamo che nella sua opera, nella sua riflessione, è stato un autore continuamente tormentato da poter approfondire quanto aveva fatto per darlo una forma più rigorosa possibile, troviamo tutti dei temi, delle esigenze, delle istanze che ci permettono di criticare, radicalmente, quei socialismi reali che sono appellati a Marx, tradendo ampiamente il suo pensiero”.

“Il filosofo tedesco ha sempre cercato di lavorare per una società di vivere uguali, basata sull’autodeterminazione; e il socialismo reale, se prendiamo solo quello russo, era esattamente l’opposto di questo. Sul piano di quello stesso socialismo reale, infatti, è avvenuta una sorta di dogmatizzazione del suo pensiero: quindi non veniva studiato esteticamente e quei pochi che lo hanno studiato sono stati eliminati da Stalin. In ambito occidentale, invece, si è delineato il cosiddetto marxismo occidentale. Con questa espressione s’intende la scoperta di importanti inediti giovanili di Marx – ovvero l’ideologia tedesca e i manoscritti economici filosofici – che sono stati letti con grande entusiasmo nella convinzione, tuttavia, che là ci fosse tutto il suo pensiero. Mentre tutto quello che ha pubblicato dopo, soprattutto “Il Capitale” nel 1877, non avrebbe avuto più nulla a che fare – questo almeno si sosteneva – con la filosofia. Dunque, si è letto Marx sulla base degli inediti, contrapponendoli ai testi editi: una vera e propria distorsione storiografica”.


Opinione dei lettori

Commenta

La tua email non sarà pubblica. I campi richiesti sono contrassegnati con *




Radio Libertà

Background