Se alla Cgil si inventano le aggressioni fasciste
Giovanni Sallusti · 12 Novembre 2025
Cari ascoltatori, stamattina parlavamo di fake news dei buoni, della scissione fra la realtà e la narrazione che viene presentata dai media mainstream, al punto che la Bbc è arrivata a taroccare il presidente degli Stati Uniti. Stasera c’è una piccola notizia, una storia di dettaglio, ma proprio per questo significativa. Titolo: “Sindacalista Cgil inventò un’aggressione fascista a Genova: condannato”.
Si parla di questo Fabiano Mura, ex segretario della Fillea Cgil di Genova, la Federazione italiana dei lavoratori del legno e dell’edilizia, che lo scorso 15 aprile aveva denunciato di essere stato vittima di un agguato di matrice nera (la matrice è sempre importante) mentre affiggeva dei manifesti per il Sì al referendum landinian-schleiniano, dove lorsignori hanno preso l’ennesima tranvata. Mura raccontò diffusamente questo agguato dei camerati mai avvenuto, spiegando che alcuni uomini lo avevano appellato “comunista di merda” e gli avevano fatto il saluto romano, a quanto pare desiderosi di connotarsi, poi gli avrebbero sputato addosso e aggredito fisicamente, insomma una scena da anni Settanta.
Ovviamente partì la gara a esprimere solidarietà al signor Mura, anche da parte di esponenti del centrodestra, giustamente perché si sarebbe trattato di un agguato squadrista inaccettabile. Venne anche indetta una manifestazione, Genova è una città sensibile al “fascismo ritornante”: era in corso la campagna elettorale per l’elezione del sindaco e partecipò anche l’allora candidata Silvia Salis, poi diventata primo cittadino.
Però saltò fuori che il fatto non era mai accaduto, fu lo stesso Mura dopo qualche giorno a dire al pm che si era inventato tutto, “non so perché l’ho fatto”, e nelle scorse ore si è arrivati alla conclusione di questa vicenda picaresca con la condanna a quattro mesi di lavori di pubblica utilità più una donazione a un ente benefico.
Il signor Mura disse al pm di non sapere perché se lo era inventato: ma l’ha fatto perché questo clima ormai è dilagato, la gigantesca balla che il fascismo è tornato, anzi non se n’è mai andato, parte dalla cupola politicamente corretta e si irradia verso il basso, fino ai luogotenenti di periferia, come era il signor Mura. Il quale deve aver fatto questa genialata guidato da un meccanismo subcosciente che ha avuto la meglio sull’elaborazione razionale.
Va detto però che alla fine è stato molto più onesto intellettualmente lui di tanti propalatori più altisonanti di balle, vedi i colleghi della Bbc che dopo aver taroccato le parole di Trump adesso stanno facendo i perseguitati. Il signor Mura è più stimabile perché ha dichiarato di avere imbastito questa storia goffa, surreale di fascismo immaginario; offensiva sì, ma oggi come oggi perfino tenera, rispetto alle palle del mainstream di lorsignori, degli editorialistoni, dei conduttoroni, tutti oni, che ci spacciano ogni giorno il fascismo ritornante.
Il fascismo non c’è, l’aggressione fascista a Genova non c’era, e si fa sempre più fatica a distinguere tra realtà e fiction…
