Dalle banche aiuto “etico” alle famiglie

· 14 Ottobre 2025


In questa puntata di “Pop Economia-Rumore”, Alessandra Mori discute con l’onorevole Alberto Gusmeroli, Presidente della Commissione Attività Produttive e Turismo della Camera dei Deputati e Sindaco di Arona, sul contributo determinante che arriverà dalle banche in occasione della manovra economica che sta per essere licenziata dal governo Meloni.

“Credo che finalmente il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, abbia trovato la quadra: è chiaro che le banche hanno fortemente guadagnato negli ultimi anni, basti guardare la differenza tra gli interessi che pagano ai risparmiatori e gli interessi che fanno pagare a chi riceve finanziamenti, che sia un’impresa o una famiglia. In più ci sono banche che hanno guadagnato anche dalla speculazione finanziaria. Da quanto è emerso nelle ultime ore, sarebbero di circa 2,8 miliardi di euro gli aiuti che gli istituti di credito potrebbero dare, secondo la prossima legge di bilancio. Non so se siano sufficienti, ma intanto sarebbe un evento, perché in passato si è parlato al massimo di una contribuzione che però, nella sostanza, si è tradotta in una patrimonializzazione del mondo bancario: quindi lo Stato non ha mai visto un euro. Adesso invece, se si riuscirà a arrivare a una contribuzione di questo tipo, ne uscirebbe veramente un aiuto allo Stato, alle famiglie, al mondo delle imprese e a tutto il sistema economico. Quindi le banche svolgerebbero un ruolo anche etico”.

Sharon Nizza, giornalista freelance e producer TV per diverse testate internazionali, della situazione in Medio Oriente dopo l’accordo di pace raggiunto da Donald Trump.

“La cosa interessante di Trump dall’inizio di questo mandato è che lui sta cercando di fare una sorta di outing forzato ai Paesi Arabi, costringendoli a farli voltare le spalle alla causa palestinese, in modo tale da essere più pragmatici. L’approccio del presidente Usa è legato allo scopo della prosperità, del miglioramento delle condizioni economiche, delle opportunità che si possono aprire se si supera la questione territoriale dei confini. Trump guarda soprattutto al suo grande nemico, che è la Cina, la quale ha interessi nell’area mediorientale. La filosofia dei ‘due popoli e due Stati’ è stata superata a favore di questo punto di svolta in senso capitalista, dove l’assenso di Paesi musulmani è stato incastrato a quello di Israele, facendo sì che si fermasse il bagno di sangue e che si si riportasse a casa gli ostaggi”.


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