Allarme autonomia, così “spariscono” i fondi Ue
Giuliano Zulin · 14 Ottobre 2025
In questa puntata di “Regioniamoci sopra”, la nostra rubrica che si occupa dei temi che riguardano l’autonomia differenziata, Giuliano Zulin parla del “fantasma” ben concreto che si aggira nelle cattive stanze dell’Unione Europea: la riforma dei fondi di coesione per il prossimo bilancio dell’Unione Europea che sarà in vigore dal 2027.
Il tema, spiega Zulin, è che i fondi di coesione, cioè quei fondi che vanno direttamente alle regioni, saranno decurtati, ma soprattutto i soldi non arriveranno più direttamente nelle casse regionali, ma saranno dati alle varie capitali, dopo di che saranno queste ultime a girarli i soldi ai vari territori, alle varie Regioni in modo da “portare avanti dei progetti”. Questo meccanismo comporta che il presidente della Regione non avrà più autonomia per organizzare, gestire, programmare gli interventi nel suo territorio, perché i fondi dovranno essere chiesti alla capitale.
Nel caso italiano, le Regioni che hanno sempre beneficiato di questi fondi di coesione europei per agricoltura, ricerca, innovazione, impresa, impresa giovanile, non potranno più contare su risorse certe che si sapeva sarebbero arrivate a una data certa. Le somme saranno inferiori e in più arriveranno a Roma: per cui cambieranno i criteri di erogazione e probabilmente si andrà maggiormente a decurtare le risorse verso determinati territori, che sono quelli più efficienti nell’utilizzo dei fondi.