Free speech story: tutti liberali, nessuno di sinistra

· 14 Settembre 2025


In questa puntata di “Alta tiratura”, Alessandro Gnocchi propone una carrellata storica dei protagonisti e teorici del free speech, dal XVII secolo a oggi, e rivela che sono tutti liberali e lontani dalle ideologie di sinistra. Una rinfrescata alla memoria molto utile, ancor di più dopo l’omicidio di Charlie Kirk, che del libero pensiero e della libera espressione è stato uno degli esponenti più importanti nel mondo conservatore americano.

È davvero bizzarro che non esista una sola citazione attribuibile a un pensatore progressista o di sinistra: solo i liberali e i conservatori hanno fatto del free speech una battaglia. Qualche esempio, partendo con John Milton: “Uccidere un libro è come uccidere un uomo, chi distrugge un libro uccide la ragione stessa”. Poi c’è John Locke, che è il padre del liberalismo europeo, con “Lettera sulla tolleranza”: “Nessuna forza può generare convinzione, la convinzione nasce solo dalla persuasione dell’animo”. Di Voltaire, invece, tutti conosciamo la celebre frase: “Detesto ciò che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo”.

Il primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti sancisce che il Congresso “non farà alcuna legge per limitare la libertà di parola o di stampa”. John Stuart Mill, dal canto suo, ha scritto nel “Saggio sulla libertà” che “se tutta l’umanità fosse di una opinione e uno solo di opinione contraria, l’umanità non avrebbe più diritto di ridurlo al silenzio di quanto egli ne avrebbe di ridurre al silenzio l’umanità”.

È importante ricordare anche alcune sentenze scritte a metà Ottocento da un giudice che si chiamava Oliver Wendell Holmes: “La protezione più rigorosa della libertà di parola non può estendersi a chi il grida ‘Al fuoco’ in un teatro affollato, provocando panico”. George Orwell, in una prefazione censurata de “La fattoria degli animali”, pronunciò la seguente frase: “La libertà è il diritto di dire alla gente ciò che non vuole sentirsi dire”.

Più vicino a noi, Hannah Arendt: “La libertà politica si realizza solo dove uomini agiscono insieme e parlano liberamente”. E per venire all’oggi, c’è Ronald Dworkin, un grande critico del politicamente corretto: ne “La democrazia possibile” il filosofo e giurista statunitense disse che “limitare la parola per proteggere dalla sua offesa significa rinunciare alla responsabilità della libertà”. Infine, il filosofo americano Michael John: “Il principio della libertà di parola non è per il parlante ma per l’uditorio, perché possa governare se stesso”.

Questi sono gli autori e i titoli più noti, quando si parla di free speech. E nessuno di essi è della parte politica che si riempie la bocca con la libertà d’opinione e poi pretende che essa venga applicata solo a chi la pensa come loro, cioè la sinistra…


Opinione dei lettori

Commenta

La tua email non sarà pubblica. I campi richiesti sono contrassegnati con *




Radio Libertà

Background