Fatwa degli ayatollah contro Trump: buon segno
Giovanni Sallusti · 15 Luglio 2025
Cari ascoltatori, volete una prova che l’orco-paria globale Donald Trump non si sta muovendo così male sullo scenario globale, anzi forse sta facendo bene? Eccola: due grandi ayatollah iraniani hanno emesso contro di lui una fatwa, quella sentenza religiosa che bolla colui che ne è oggetto come nemico dell’Islam, motivo per cui ogni islamico è tenuto a ucciderlo. I due grandi ayatollah Naser Makarem Shirazi e Hossein Noori-Hamedani hanno ufficializzato che il presidente degli Stati Uniti è oggetto di una fatwa: è stato definito nemico dell’Ummah, della comunità islamica, nonché guerrafondaio, amara ironia sentirlo dire da esponenti di un regime che semina guerra e terrore in Medio Oriente da decenni. Questa sentenza invita poi a prendere posizione contro chi minaccia la guida e l’integrità del mondo islamico: qualsiasi individuo o governo che si macchi di queste colpe gravissime deve essere considerato un signore della guerra o un “mohareb”, termine che indica chi muove guerra contro Dio.
Trump è un nemico esistenziale per questi teocrati totalitari, per loro è uno che dichiara guerra ad Allah. Ovviamente la credibilità di questa minaccia è prossima allo zero, anche se nell’ultima campagna elettorale delle presidenziali i servizi segreti americani avevano fatto filtrare che era intenzione del regime iraniano uccidere Donald Trump: la sua eliminazione è un’ossessione per Khamenei e soci. Si tratta della stessa condanna che aveva colpito il scrittore Salman Rushdie, che poi venne accoltellato a New York da uno zelante esecutore.
Questa fatwa è indice che il regime iraniano è appeso a questi escamotage retorici, essenzialmente a uso interno, una narrativa dedicata agli iraniani, oppressi o circuiti dal regime, ed è indice di una sostanziale debolezza. Trump ha smantellato il programma nucleare iraniano nel silenzio di tutti, compreso Vladimir Putin, il quale non ha mosso un dito ma nessuno l’ha detto perché contraddice la litania mainstream sull’asse di Trump-Putin. Allo stesso modo sono state disarticolate le braccia della piovra del terrore guidata da Teheran, Hamas ridotta al lumicino a Gaza, i vertici di Hezbollah destrutturati, gli Houti pesantemente bombardati: il regime è nell’angolo, ma la sentenza dei due ayatollah conferma che parliamo di un’orrenda teocrazia islamista, che rappresenta un pericolo mortale.
Se Donald Trump ha questi nemici, tanto spaventati da emettere una fatwa, forse allora non è l’orco che dipingono, non le sta sbagliando tutte né le ha sbagliate tutte in Medio Oriente; e, anche solo per analogia, molto probabilmente neanche altrove.