Islamisti all’attacco anche sul bus: Italia peggio del marocco

· 13 Luglio 2025


In questa puntata di “Zoom” Souad Sbai (ex parlamentare, giornalista e responsabile del Dipartimento integrazione della Lega) parla con Antonino D’Anna dell’islamizzazione dell’Occidente, dopo la festa dell’Ashura a Milano, dove un migliaio di musulmani hanno sfilato in centro città flagellandosi simbolicamente e hanno segregato le donne realmente, con il velo addosso e ammassate dentro un recinto nero.

“Secondo me bisogna allarmarsi, perché questi signori cominciano a fare pressione anche negli spazi pubblici qui da noi. È successo veramente a varie donne, per esempio alla nostra comune amica Adriana: le è capitato sull’autobus di essere ripresa da un arabo che le ha detto ‘ti devi coprire’, aggiungendo concitato la sequela delle sue ragioni. Adriana non stava andando in giro nuda o in topless, semplicemente aveva una canotta come la portano tante donne durante l’estate. Lo stesso capita anche alle ragazze straniere di seconda generazione: la maggior parte di loro esce con il velo davanti alla porta di casa, al quartiere, poi se lo tolgono più lontano, anche sui mezzi”.

“Il fatto è che siamo controllati, e sarà sempre peggio, da parte dell’estremismo radicale. L’uomo che ha apostrofato Adriana andrebbe ripreso e denunciato, perché piano piano prendono piede, aumenta l’invasività del loro pensiero più radicalizzato, e anche la loro esigenza di fare ordine, come la polizia che c’è in Iran, la polizia morale: così cominciano a provare, a testare fin dove possono arrivare”.

“In Marocco qualsiasi passante che si comporta così sarebbe fermato e preso per il collo. Qui non lo possiamo fare, però possiamo denunciare i fatti. E anche le forze dell’ordine dovrebbero essere istruite proprio per reagire a questi episodi, a questo nuovo fenomeno: quelli cominciano a guardarti, cominciano a minacciarti, finché un giorno fai fatica a uscire da casa, e ti devi coprire. Si vede ovunque, molto in Francia, questo nuovo dramma della ‘polizia morale fai da te’: le moschee mandano in giro questi personaggi, ma mandano in giro anche le donne velate, le mandano a fare passeggiate per vedere le reazioni e per abituare la comunità a quell’indumento. Ma noi a quell’indumento non ci dobbiamo abituare”.

“La lotta di civiltà passa anche attraverso queste denunce. Possono essere fermati, ne sono certa, però con le leggi. Li si ferma solo con le leggi”. 


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