Bonelli può insultare le donne? Certo, è di sinistra
Giovanni Sallusti · 24 Giugno 2025
Cari ascoltatori, confessiamo di avere un debole, e di seguirne le gesta con interessata assiduità, per Angelo Bonelli: ogni tanto occuparsi di avanspettacolo fa bene, e il portavoce dei Verdi e co-leader insieme con Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi Sinistra è un personaggio di purissimo avanspettacolo, un talento naturale.
È successo che Bonelli ha postato su X la sua profonda riflessione sugli scenari globali e sulla guerra in Medio Oriente, che è la seguente: “La follia di Donald Trump e Benjamin Netanyahu, che vogliono scrivere un nuovo ordine geopolitico con le bombe, portandoci verso la terza guerra mondiale. Giorgia Meloni ha umiliato l’Italia, appaltando la nostra politica estera, Usa e Israele, non conceda l’uso delle basi militari in Italia a Trump!”. Un collage di luogocomunismo cucito con un italiano non esattamente eccelso, ma comunque il punto di vista di Bonelli.
Poi è successo che, essendo X un’agorà social, prevede la possibilità che qualcuno contraddica il suo verbo. E infatti un utente, “Panem et circenses”, gli ha risposto così: “Ciao Bonelli, si vede che la vostra manifestazione di ieri ha prodotto dei risultati”, uno sfottò, niente di offensivo. Bonelli però prontamente ha risposto all’utente “ma che coglione a piede libero che sei”, con un linguaggio consono al suo ruolo pseudopolitico. L’utente (che si scopre essere donna) risponde: È così che risponde a una che deve pagare le tasse per mantenerti in Parlamento? Quanto sei educato e civile, caro democratico antifascista!”. A questo punto, lungi dall’aver capito l’errore, fare retromarcia o almeno fermarsi, Bonelli ha seguito lo schema dell’avanspettacolo e ha rilanciato: “Cogliona, scusa”, correggendo il genere.
Ora, pensate a che cosa sarebbe successo se un esponente politico del centrodestra (non diciamo Matteo Salvini, cui sarebbe toccata una pubblica crocifissione) avesse dato della cogliona a una persona di sesso femminile: sarebbe stata convocata una due giorni di “se non ora quando?”, si parlerebbe dell’immarcescibile sessismo della destra e dei sovranisti, partirebbero comunicati in serie di Laura Boldrini che chiede le dimissioni del collega; insomma tutto il caravanserraglio politicamente corretto si sarebbe messo in moto.
Se invece uno di loro – quelli del linguaggio inclusivo, della schwa e delle paturnie gender per cui non bisogna mai turbare nessuno e bisogna essere ultrapoliticamente corretti con tutti – se uno di loro, in questo caso Bonelli, dà della cogliona a una donna che lo critica, va tutto bene. Ma è giusto così signori, perché la contraddizione che abbiamo enunciato sarebbe tale se ci stessimo occupando di politica. Essendo avanspettacolo, non ci resta che aspettare trepidanti la prossima di Angelo Bonelli.