Dio benedica l’America: l’Iran non avrà l’atomica

· 22 Giugno 2025


Cari ascoltatori, Dio benedica l’America, in particolare Dio benedica l’America del presidente Trump, che questa notte ha realizzato quell’estrema ratio da cui aveva chiarito non avrebbe mai derogato, in nome di una parola d’ordine che ogni uomo libero deve condividere: la teocrazia islamista esportatrice di terrore degli ayatollah non può avere la bomba atomica.

Trump ha scritto sul suo social Truth: “Abbiamo completato con successo il nostro attacco ai tre siti nucleari in Iran, tra cui Fordow, Tanaz ed Esfahan. Tutti gli aerei sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano. Un carico completo di bombe è stato sganciato sul sito principale Fordow. Tutti gli aerei stanno rientrando sani e salvi. Congratulazioni ai nostri grandi guerrieri americani. Nessun altro esercito al mondo avrebbe potuto fare questo. Ora è il momento della pace”.

Trump non ha intenzione di innescare una guerra lunga e logorante, non appartiene alla scuola del perenne interventismo americano, ma neanche è un isolazionista incallito: sa che per rifare grande l’America e l’Occidente ci sono dei paletti minimi da cui non si può derogare, e togliere la bomba di mano a Khamenei era uno di questi.

In quest’operazione sono utilizzati gli aerei stealth B2, che hanno lanciato le bombe bunker booster di profondità – di cui sono dotati solo gli Stati Uniti – che sono in grado di scavare fino a Fordow e risalendo di distruggere tutto quello che incontrano. Trump ha poi postato che Fordow non esiste più, una notizia straordinaria per tutti gli uomini liberi, perché vuol dire che non esiste più il luogo dall’apocalisse islamica, anzitutto contro lo Stato degli ebrei.

Trump ha tenuto aperta la porta per un accordo, ma Teheran è in piena propaganda di guerra, in piena cupio dissolvi, tanto da sostenere che non ci siano stati danni rilevanti perché gran parte dell’uranio sarebbe stato trasferito. Cosa impossibile, perché gli americani con la loro superiorità tecnologica e satellitare se ne sarebbero accorti. E comunque sono state distrutte le centrifughe, le tecnologie di supporto.

Con questa azione Trump ha anche messo nell’angolo rivali globali o regionali dell’America: Putin ha dimostrato di non avere deterrenza rispetto a Trump, pur avendo più volte sottolineato che l’America non doveva fare un colpo del genere pena reazioni imponderabili, alludendo anche a un coinvolgimento non meglio definito della Russia.

La realtà è che Putin, dopo aver perso Assad, uno dei suoi principali puntelli in Medio Oriente, sta vedendo svanire la potenza della Repubblica Islamica, con buona pace degli antitrumpisti ideologici di casa nostra per cui Trump e Putin camminano insieme. E anche la Cina, regista del fronte delle autocrazie nella sua sfida globale all’America, è nell’angolo, perché fin dai primi giorni aveva mandato attrezzature e tecnologie agli ayatollah: ora è di fronte a un bivio, perché una delle poche reazioni in mano all’Iran è minare e chiudere lo stretto di Hormuz, facendo però un danno economico in primis alla Cina, che ha bisogno di petrolio, mentre l’America no.

Politicamente l’azione di Trump significa quello che abbiamo sempre provato a sostenere, che il presidente Usa non vuole sovraesporre l’America nei conflitti e li vuole evitare, perché è giustamente convinto che dove passano le merci passano i cannoni, ma è sempre preferibile far passare le merci, commerciare e dialogare in nome della prosperità globale. Ma se questo non è possibile l’America non è rintanata, tiene il punto, cosa che un pezzo di mondo Maga non ha capito.

Trump ha aggiunto: “L’Iran, il bullo del Medio Oriente, deve ora fare la pace, se non lo farà gli attacchi futuri saranno molto più devastanti e molto più facili da portare a termine”. Definizione corretta: il bullo opprime in modo orrendo la sua popolazione, fatto che interessa zero ai cosiddetti progressisti nostrani, che ormai sono delle majorette degli oscurantisti in turbante; ed è bullo verso l’esterno, con i suoi addentellati che, su suo ordine, hanno ordito il pogrom il 7 ottobre.

Gli ayatollah non possono avere la bomba atomica, perché non sono dei soggetti razionali, vogliono l’Apocalisse, sono fanatici che sognano una seconda venuta del messia islamico e la mondializzazione della rivoluzione islamica, partendo dalla cancellazione dello Stato degli ebrei e proseguendo sull’Occidente.

L’America di Trump ha impedito uno scenario del genere e quindi, checché ne dicano i pacifinti nostrani, di sinistra e a volte purtroppo anche di destra, con quest’azione ha puntellato la pace e la sicurezza del mondo libero. In queste ore vedremo le reazioni degli ayatollah, Trump ha chiarito che dovrebbe essere finita qui e che ora si può lavorare per la pace e la sicurezza reciproca. Ma se rilanceranno contiamo sul fatto che non arretrerà di un millimetro.


Opinione dei lettori

Commenta

La tua email non sarà pubblica. I campi richiesti sono contrassegnati con *




Radio Libertà

Background