Salis: “fanculo la bianchezza”. No: fanculo il woke

· 12 Giugno 2025


Cari ascoltatori, Dio ci conservi l’europarlamentare Ilaria Salis, ce la conservi non solo in buona salute ma anche attiva ed esternante, come in questi giorni. Nessuno come lei ci restituisce le follie paranoidi dell’ideologia politicamente corretta, dell’allucinazione woke, di questo progressismo convertito in neo-oscurantismo. La Salis è capace di sfrondare tutti gli abbellimenti, le argomentazioni, e di consegnarci l’essenza comica del politicamente corretto. il suo ultimo post crediamo sia irraggiungibile, almeno fino al prossimo, sempre suo.

Leggiamo che cosa scrive in questa momentanea vetta: “La ministra trumpiana Kristi Noem dichiara: ‘Più che una città di immigrati, abbiamo a che fare con una città di criminali’. Eccolo, il solito discorso miserabile e manipolatorio che associa le persone razzializzate alla delinquenza, al fine di isolarle e renderle bersaglio d’odio e costruire un comodo capro espiatorio”. Le persone razzializzate immaginiamo siano gli immigrati al centro delle cronache, e Ilaria le chiami “razzializzate” perché sono nere o ispaniche.

“Un discorso che non appartiene solo all’amministrazione Trump, ma che l’estrema destra italiana ed europea ripropone ogni giorno in modo sistematico, spalleggiata da media populisti e compiacenti. Trump rincara la dose, facendo eco alla propaganda israeliana che disumanizza i palestinesi, e afferma che i manifestanti sono animali”. Ora, va bene che la questione palestinese per le truppe politicamente corrette è come il prezzemolo e sta bene con tutto, ma è incomprensibile in che modo Trump, mandando i soldati contro le squadracce che hanno sequestrato interi quartieri di Los Angeles, faccia eco alla propaganda israeliana. Tra l’altro lì non ci sono palestinesi: ci sono delinquenti che sventolano la bandiera palestinese. Un’insalata mista cui neanche la stessa Salis riesce a stare dietro.

“Chi si indigna per le infami politiche di Trump non può voltarsi dall’altra parte di fronte a ciò che accade qui, in Italia e in Europa. I Cpr, le deportazioni e le discriminazioni sono già realtà ben concrete. A livello europeo, l’estrema destra – con l’appoggio crescente del centro – punta a intensificare le deportazioni e a realizzare il suo sogno suprematista di ‘remigrazione'”. Quindi ci sarebbe l’estrema destra europea che, con l’appoggio del cento, si sveglia la mattina e pensa come deportare migliaia di persone, cosa che però non sta accadendo da nessuna parte in Europa. Non si stanno facendo espulsioni di massa (non deportazioni), come sta provando a fare Trump.

Ora ci avviciniamo al climax, e infine lo raggiungiamo: “Ma è proprio da qui, da un antirazzismo chiaro e netto, radicato nella materialità dei rapporti sociali, che possiamo costruire, passo dopo passo, una forza capace di crescere e cambiare le cose. Il loro incubo è la “sostituzione etnica”. La società per cui lottiamo è meticcia, solidale, aperta. Perché una società giusta o lo è per tutti, o non è. Fuck ICE, fanculo la bianchezza!”

Il problema dunque è proprio l’epidermide, cioè dobbiamo chiedere scusa per il colore della nostra pelle. Quella che Roger Scruton chiamava oicofobia e la indicava come essenza di questa follia politicamente corretta: cioè l’odio per la propria casa, per la propria tradizione, per la propria nazione, per la propria cultura, che con Ilaria Salis diventa odio cromatico, odio della propria epidermide. Scusateci se siamo bianchi.

Siamo alla vetta della paranoia woke, o al grado zero della razionalità. Ragion per cui, se Ilaria Salis manda a fanculo la bianchezza, noi ci permettiamo di dire: fanculo la follia woke, anti-americana, anti-occidentale, da oggi anche anti-bianca, proprio nel senso cromatico.


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