Mario Sechi: l’ignoranza dei “colti”, amici dei tagliagole

· 11 Giugno 2025


Per la nostra rubrica “Parlando liberaMente”, l’intervista settimanale con i protagonisti dell’attualità, della politica, del giornalismo, Giovanni Sallusti parla con Mario Sechi, direttore responsabile del quotidiano Libero, che ha appena festeggiato i suoi primi 25 anni di vita.

“In questo momento c’è la retorica a non finire del giornalista collettivo e dell’opinione pubblica progressista contro Israele, senza comprendere gli scenari che sono in corso. La guerra a Gaza è tragica come tutte le guerre, ma l’obiettivo finale è la pace nell’intera regione, o quantomeno della stabilità. Hamas cerca di tenere ancora in pugno la Striscia e in parte ce l’ha, perché i palestinesi non riescono per ora a prendere piena coscienza di quanto sia terribile per il loro destino: dovrebbero essere loro per primi a cacciare Hamas e a destituirlo di ogni potere e forma di rappresentanza”.

“In Iran il regime sta cadendo, ha una forza sempre minore, c’è un’opposizione interna, ci sono i giovani, c’è voglia di esprimersi, hanno conosciuto altri sistemi, poi arrivò Khomeini, la grande rivoluzione iraniana, naturalmente salutata dagli intellettuali come la liberazione dall’oppressione, e invece l’oppressore era arrivato da Parigi e portò il regime teocratico.

“Trump è saggio a non partecipare all’attacco e a lasciar fare a Israele il lavoro sull’Iran: il punto cui siamo arrivati ha una colpa precisa, si chiama Joe Biden, e prima Barack Obama, tutti i democratici che hanno provato, sbagliando il bersaglio e soprattutto illudendosi, a dare all’Iran la possibilità di fare un nucleare civile. Bastava leggere le dichiarazioni dei vertici militari, dei vertici della politica, per capire che era una mistificazione”.

“Le amministrazioni americane hanno commesso questo errore, hanno messo un coltello in mano all’Iran pensando che quel coltello l’avrebbe usato per affettare il pane, ma non era così. L’allarme lo ha lanciato l’agenzia internazionale per l’energia atomica, che ha detto: stanno arricchendo l’uranio e non è per scopi pacifici”.

“Sul nucleare non è in pericolo solo lo Stato ebraico, perché l’Iran può lanciare missili a lungo raggio, ha capacità balistiche importanti, e se riesce a mettere una testata su un missile che può passare oltre il Mediterraneo orientale, arriva in Europa. Le classi dirigenti europee sono completamente accecate, non non conoscono la storia e non hanno neppure l’intuito per capire la minaccia: quel che sta facendo Israele è in nostro favore, è nel nostro interesse, perché se l’Iran costruisce la bomba diventa una minaccia per tutti noi”.

“Il regime iraniano pensa che la bomba atomica ne preserverà il potere, ragiona così: Gheddafi non aveva la bomba atomica ed è caduto, Saddam non aveva la bomba atomica ed è caduto, tutti i regimi che c’erano nel nord Africa con le primavere arabe sono caduti; in Corea del Nord, Kim Jong Un non cade perché ha la bomba atomica, la Cina è intoccabile perché ha la bomba atomica, Putin non cade perché ha la bomba atomica. Quindi per non cadere noi dobbiamo avere la bomba atomica”. 

“Io sono preoccupatissimo del fatto che l’Europa, l’Occidente, le classi colte americane, i campus, gli intellettuali e tutte le loro derivazioni e declinazioni fino al giornalismo, non abbiano capito che se cade Gerusalemme cade tutto l’impianto storico, culturale e dunque contemporaneo dell’Occidente. Ma noi siamo figli di quella storia dall’Esodo ai giorni nostri, perché è una storia di libertà, mentre qui si scambia chi è oppresso e ha subito il genocidio, cioè il popolo di Israele, con l’oppressore. Siamo incredibilmente fuori dalle interpretazioni della realtà storica: prima del 1948 non esisteva la Palestina in quanto tale, questo è il punto di cui non ci si occupa, in quel territorio c’erano i turchi e c’era il regno di Israele, si fatica perfino a dirlo perché ovviamente la comunità internazionale in gran parte non l’ha riconosciuto. Questo è il buco nero in cui è finita la cultura occidentale, siamo ai guitti, agli ignoranti e agli utili idioti di Hamas che parlano di genocidio e non si rendono conto che ogni volta che lo dicono si infliggono una coltellata, si fanno del male, perché non capiscono che cosa è in gioco, e sono sicuro che presto si dirà che Israele non doveva attaccare i siti nucleari iraniani”.

“Scommetto che adesso assisteremo all’idiozia collettiva di quelli che difenderanno il regime di Teheran e  ci sarà una saldatura con i tagliateste di Hamas e gli impicca-gay di Teheran che uccidono anche le donne. L’ignoranza però non è solo ignoranza, perché l’ignoranza con l’istruzione può essere riscattata. Qui siamo a un livello superiore, è l’ignoranza delle presunte persone colte, e se si realizza questa saldatura sarà difficile risalire la china, perché ci vorrà una ricostruzione della scuola, dell’istruzione, dell’università. E se da noi vai al fondo della questione, alle idee politiche della sinistra, è una gran fortuna che in questo momento storico non sia al governo”.

“Se solleviamo lo sguardo vediamo che il governo ha lavorato molto bene. Il referendum è uno spartiacque perché questo risultato accelererà le attività di governo. Nel calendario di Palazzo Chigi c’è una serie di appuntamenti perché l’Italia è una potenza importante, abbiamo il vertice del G7, abbiamo un Consiglio europeo, abbiamo il vertice Nato, ci sarà un incontro al G7 con Trump e quindi si discuterà dei dazi: il Consiglio europeo deve prendere una posizione chiara sulla relazione con gli Stati Uniti, ma deve anche chiarirsi le idee su qual è la posizione dell’Unione europea rispetto a quello che succede in Medio Oriente”.

“Secondo l’ultima nota trimestrale dell’Istat pubblicata pochi giorni fa, i nostri BTP hanno un mercato eccezionale, sono tra i titoli più richiesti al mondo, anzi siamo campioni mondiali nel collocamento di titoli, abbiamo insegnato agli altri a farlo con la nostra piattaforma telematica”.

“Dall’altra parte c’è una sinistra fallimentare, hanno cannato tutto quello che potevano, hanno proposto dei referendum e adesso scopriamo che non ci credevano, hanno detto: ma noi sapevamo che non facevamo il quorum. Ma allora sei matto, tu presenti un referendum e pensi di non prendere il quorum, che cosa lo presenti a fare? Perché spendi i soldi pubblici?”.

“Gli italiani hanno avuto prova che questo centrodestra sa lavorare, è molto serio, ha difeso il risparmio degli italiani, se ci fosse stato un governo che non aveva la prudenza di Giancarlo Giorgetti, oggi staremmo dipingendo uno scenario ben diverso. Invece i soldi degli italiani sono al sicuro. Ora facciamo bene il nostro lavoro sulla finanza pubblica e arriverà anche una riforma fiscale che metterà più soldi nelle tasche dei lavoratori”.


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