L’antisemitismo è chiudere gli occhi. Come fa Greta

· 10 Giugno 2025


In questa puntata di “Auto da fè” Giulio Cainarca intervista Ugo Volli in occasione dell’uscita del libro di Claudia De Benedetti, David Elber e Niram Ferretti “Ritorno a Sion Breve storia dello Stato di Israele dalle origini a oggi”, edito da Marcianum Press.

Il libro è un compendio che va dagli ultimi decenni dell’Ottocento alla guerra in corso. È una storia sionista, che espone le ragioni storiche, giuridiche, geopolitiche di Israele, il suo diritto alla statualità e all’autodifesa. Ma è innanzitutto una storia basata sui fatti, documentata, con ampia bibliografia, cartine, cronologia e lessico. Il libro vuole fornire argomenti fattuali in una discussione che oggi va soprattutto a ruota libera, con pochi riferimenti alla realtà. Vi si trova la geopolitica e la demografia della Terra di Israele, l’analisi delle delibere che hanno giustificato la sua esistenza, le vicende politiche interne ed internazionali, gli attacchi terroristici, l’economia. È pensato come uno strumento per studenti, professori, giornalisti, persone che sostengono le ragioni di Israele in rete.

“Contro Israele e gli ebrei c’è ideologia, si chiama antisemitismo e l’ideologia è quello stato d’animo o quella formazione culturale che non si lascia turbare dai fatti veri e propri: le proprie visioni ideali, le proprie costruzioni non devono essere interrotte dai fatti. Guardate la storia di quei personaggi con Greta Thunberg in testa che sono andati verso Gaza con questa barca a vela di 15 metri e cento chili di rifornimenti dicendo che li portavano a 2 milioni di palestinesi. Li hanno bloccati e stati invitati a vedere i filmati del 7 ottobre, gli stupri e le violenze, tutto ripreso dagli stessi terroristi di Hamas. E loro quello che hanno fatto è stato coprirsi gli occhi e chiudersi le orecchie perché non volevano vedere, non volevano sentire: questo è molto caratteristico”.

“Io vedo questo, che Israele sta vincendo, che il terrorismo verrà sconfitto di nuovo, che il grande conflitto in realtà non è a Gaza, ma è con l’Iran. E che il problema è che da un lato c’è la volontà di Israele, dei Paesi arabi moderati compresa l’Arabia Saudita, di costruire una grande area di innovazione tecnologica, di libertà di commercio, di pace e di trasporti dall’estremo oriente verso il Mediterraneo; e dall’altro c’è la volontà di una guerra contro l’Occidente, rispetto alla quale Israele è il principale ostacolo. In questo momento Israele è riuscito a cambiare l’equilibrio in Siria e in Libano, dove c’è una situazione più pacifica, sta riuscendo a nutrire la popolazione palestinese di Gaza, fermando le speculazioni di Hamas, e sta riuscendo a bloccare gli Houthi in Yemen. Resta aperta la questione dell’Iran, ma anche quella sarà dissolta”.

 

 

 

 


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