Starmer: stop agli immigrati. Su, dategli del fascista
Giovanni Sallusti · 12 Maggio 2025
Cari ascoltatori, vogliamo proprio vederli lor signori, a dare del fascista a un laburista britannico. Parliamo del primo ministro del Regno Unito, Keir Starmer, e degli animatori del mainstream italico, i progressisti che hanno ridotto la cultura complessa e variegata della sinistra, che era centrata sulla questione del lavoro, a un banale abbecedario del wokismo, del luogocomunismo immigrazionista.
Se costoro fossero coerenti, domani dovremmo vedere prime pagine su quel fascista di Starmer, perché il premier inglese ha annunciato una stretta a 360° nei metodi, nei modi, nelle priorità politiche rispetto ai flussi migratori verso il Regno Unito. Insomma, ha rivendicato il diritto-dovere da parte di chi governa di gestire l’immigrazione e non di subirla. Parlando a Downing Street, il premier britannico ha annunciato la creazione di un sistema di regole per contenere l’avanzata di stranieri “in modo controllato, selettivo ed equo”: da noi lo collocherebbero a destra di Starace….
Starmer ha rivendicato l’obiettivo, anche valoriale, per cui la Gran Bretagna “riprenderà il controllo delle frontiere”, cioè la stessa cosa sostenuta dal bieco sequestratore Matteo Salvini (e infatti l’accusa è caduta perché il fatto non sussiste): le posizioni che in Italia sono giudicate di un centrodestra senza inibizioni, nel Regno Unito le rappresenta Keir Starmer, che in più ha contestato espressamente l’esperimento delle “frontiere aperte” dei precedenti governi.
Nell’azione di Starmer si intravvede, è vero, anche una certa strumentalità politica per contenere l’ascesa del partito Nigel Farage; ma ma voi ve lo immaginate un leader di sinistra nostrana fare lo stesso, men che meno la povera Elly Schlein, anche se con uno scopo politico? Ancora Starmer: “La migrazione fa parte della storia nazionale britannica, ma il problema è che rischiamo di diventare un’isola di estranei, non una nazione che cammina insieme”. Starmer, buon ultimo perché il centrodestra italiano – e in particolare la Lega di Matteo Salvini – lo dice da anni, dichiara che il problema è il fenomeno patologico dell’immigrazione di massa fuori controllo, che rischia di minare l’identità delle nazioni e dei popoli, e non è un problema di etnia o di provenienza, né di migrazione fisiologica.
Per questo il Regno Unito raddoppierà da 5 a 10 anni il periodo necessario prima di poter richiedere un permesso di soggiorno permanente, presupposto per ottenere la cittadinanza, e verranno inaspriti i requisiti linguistici: sarà previsto per la prima volta un testo obbligatorio di conoscenza dell’inglese, anche per familiari e persone a carico che accompagnano le persone migranti.
Non sappiamo come faranno adesso, lor signori, secondo la loro logica Keir Starmer, laburista britannico, dovrebbe essere iscritto nel pantheon del nuovo fascismo: dovranno scervellarsi per trovare una contorsione logica che li tiri fuori da questo problema. Noi restiamo sulle nostre posizioni: l’immigrazione va gestita e non subita, non c’è un astratto diritto a migrare ma c’è un concreto diritto degli Stati di controllare le proprie frontiere. Ben arrivato Kier Starmer!