“American pie” film del terrore woke

· 7 Maggio 2025


I Barbari Eleganti segnalano la pesantezza woke della generazione più chi se ne frega della storia, la Gen-Z: ai ragazzi nati fra la fine degli anni ’90 e i primi anni ’10 non piace il film “American pie”, perché lo trovano volgare e sboccato. Ora, a parte che considerare “volgare” la scena della torta di mele che dà il titolo al film è una insopportabile limitazione lessicale, soprattutto se si è appassionati di torte di mele, i Barbari spiegano che frequentare la comicità triviale è un rito indispensabile dell’adolescenza, ed è anche bello. Nota: non si può non rilevare che quando si parla di boiate i tre diventano serissimi.

Anche Matteo, che di solito si presenta con i secchi d’acqua, si infervora contro i “film tromboni e delicati che scassano le palle perché bisogna stare attenti a non dare fastidio a tizio e caio”; e Marco suggerisce che, a fronte delle analisi sui ragazzi sempre più depressi e ansiosi, darsi ai Vanzina, a Scary movie e a Una pallottola spuntata può cambiare lo spin dell’umore giovanile.

Poi arriva Vittorio. Prende il microfono e consiglia di “passare a un cinema più autoriale quando si è in un altro mood, io sono un fan di Roman Polanski, in particolare Venere in pelliccia”: una frase che è come tuffarsi in una piscina vuota. Standing ovation per un uomo che, solo per dare fastidio, rischia la sua incolumità personale e di essere spedito in rehab: Braveheart, sei un tenero cucciolo.


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