Il comico assalto di Micron agli atenei Usa

· 6 Maggio 2025


Cari ascoltatori, la malattia politica del presidente francese Emmanuel Macron, il tardo-bonapartismo compulsivo, si è cronicizzata e compare in tutte le sue iniziative, alzando ogni volta la soglia della comicità involontaria. Riassunto delle ultime trovate: ai funerali di Papa Francesco il goffissimo tentativo di infilarsi nello storico faccia a faccia tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky (incontro che ha dato il via a una svolta: ora Trump, come aveva promesso se Putin non si fosse seduto al tavolo, sta rifornendo di armi l’Ucraina), tentativo non riuscito perché Trump lo ha subito pregato di andarsene e lui ha dovuto battere in una ritirata per niente napoleonica. Dopodiché, nel suo tour romano, ha voluto una cena – subito intercettata, crediamo non per un caso fortuito – con i cardinali francesi che voteranno al Conclave: come se il presidente della République volesse dare le carte, o almeno indicazioni alle sue truppe, sull’elezione del nuovo Pontefice.

Pensate se l’avesse fatto Donald Trump, lo scandalo e la condanna dei giornaloni… Se si tratta di Macron, invece, è un grande atto politico: tra l’altro, fra i commensali c’era uno dei favoriti per il Soglio, l’arcivescovo di Marsiglia Jean-Marc Aveline, un ultraprogressista che supera anche il bergoglismo, soprattutto in tema di immigrazione, pronto, in caso di elezione, a spingere la Chiesa a un’ulteriore adesione alle mode mainstream.

Insomma, Macron, campione di laicismo e progressismo ideologici, ha cercato di infilarsi nel Conclave, un tentativo velleitario e fuori luogo: ricordiamo che alle Olimpiadi di Parigi, è passato solo un anno, andò in scena uno sbeffeggio continuo al Cristianesimo e nessuno tra le anime belle si indignò, anzi tutti presero le difese dell’irrisione dell’Ultima Cena. Gli stessi che si sono poi scandalizzati per il post di Trump vestito da Papa.

L’ultimo, in ordine di tempo, di questi attacchi di bonapartismo inverosimile, è l’iniziativa “Choose Europe” annunciata alla Sorbona in presenza di Ursula von der Leyen (che in quella sede è sembrata più che altro una valletta): un invito ai supposti cervelli in fuga dall’America sporca, fascista e antiaccademica di Trump, ad approdare nella terra francese dei lumi, al riparo dall’orco americano. Un tentativo di opa del sistema universitario francese, neanche europeo, su quello d’oltreoceano. L’impressione ricavata è che, come fu per il tentativo anch’esso velleitario dei volonterosi per l’Ucraina che volevano fare a meno dell’America, anche in questo caso l’eurocrazia stia andando a rimorchio di Bonaparte Micron, e addio credibilità.

Le parole di Macron: “Nessuno avrebbe potuto immaginare, qualche anno fa, che una delle più grandi democrazie del mondo avrebbe tagliato i programmi di ricerca”. Intanto è la proprio più grande; e poi Macron dovrebbe farsi un giro sulle spiagge di Normandia, dove è accaduta una cosa grazie alla quale oggi i francesi vivono liberi da un orrendo totalitarismo e non parlano tedesco.

Macron ha aggiunto che Trump ha operato i tagli “con il pretesto che la parola diversità era presente in quel programma”. Questo è disonesto. Il punto non è la “diversità”, ma che molti programmi di ricerca nelle università americane erano costruiti sull’ideologia woke: propagandavano la cultura dell’odio di sé, della colpevolizzazione dell’Occidente e dell’epopea della frontiera che ha costruito l’America, e Trump vuole smontare questo sistema. Ancora: “Nessuno poteva pensare che avrebbe cancellato in un colpo solo la possibilità di ottenere visti per questo o quel ricercatore, nessuno poteva pensare che avrebbe commesso un tale errore”. In realtà Trump, opponendosi al sistema della Ivy league, dei grandi atenei americani, sta tentando di ripristinare una normalità, per cu,i per esempio, gli studenti ebrei possano frequentare l’università senza aver paura di essere aggrediti in quanto ebrei.

Macron fa finta di non sapere queste cose per poter indossare il cappello da Napoleone. Ma allora qualcuno glielo regali quel cappello, e poi lo chiuda nella sua adorata stanza all’Eliseo, dove lui potrà rimirarsi allo specchio, e magari smettere di fare danni geopolitici.


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