Putin è uno scacchista e non capisce che Trump gioca a poker
Giovanni Sallusti · 28 Aprile 2025
Cari ascoltatori, Vladimir Putin ha numerosi difetti, ma non manca di certo di acume nella lettura delle dinamiche, di sagacia tattica e, nei suoi momenti “migliori”, di una certa visione strategica, che fondamentalmente è da scacchista. Putin è così, approccia la realtà con le griglie concettuali del giocatore di scacchi, e in effetti le sue biografie riportano che ci giocava fin da piccolo (pare che per lui sia stata decisiva una partita con il nonno). Nella sua guida tirannica pluridecennale della Russia, ha mostrato di essere un maestro nella pianificazione complessiva, nella strategia a lungo termine, nel capire che cosa succederà dieci mosse avanti; nel leggere il terreno di gioco, i pezzi avversari e la contro-strategia dell’avversario. Però gli manca qualcosa ,e come si vede in questi giorni, quel qualcosa ha a che fare con quel che non capisce di Donald Trump.
Mettiamo in fila il crescendo degli ultimi eventi. Già il giorno stesso del faccia a faccia con Zelensky sotto la volta di San Pietro, Trump era stato molto chiaro: “Non c’è motivo per cui Putin abbia dovuto lanciare missili su aree civili, città e paesi negli ultimi giorni, mi fa pensare che forse non vuole fermare la guerra. Mi sta solo prendendo in giro e deve essere trattato diversamente, forse con sanzioni secondarie. Troppe persone stanno morendo!”. Il giorno successivo lo ha ribadito: “Voglio che smetta di sparare, si sieda e firmi l’accordo”, ha detto sulla pista dell’aeroporto di Morristown. Oggi, quando Putin ha annunciato una tregua dei tre giorni per le celebrazioni relative alla vittoria nella Seconda guerra mondiale, la Casa Bianca ha fatto sapere che Trump vuole un cessate il fuoco permanente, non una presa in giro di tre giorni.
Quel che, secondo noi, Putin non sta capendo di Trump è che il presidente Usa non gioca a scacchi: gioca a poker. Ed è un grande pokerista, come lo è stato nella sua carriera imprenditoriale. Il poker è un gioco che ha a che fare con la mitologia americana della frontiera e segue altre regole, ha altre premesse, ha un’altra visuale. Gli scacchi sono un gioco a informazioni reciproche complete: il giocatore vede sempre la disposizione dell’avversario, è in grado di interpretarne le mosse. Il poker è un gioco a informazioni incomplete e spesso percepite in base a segnali soggettivi, dettagli psicologici, linguaggio non verbale. È un gioco molto meno cartesiano, non richiede pianificazione, strategia serrata e metodica a lungo termine; ma ha la sua chiave nella sparigliata, e quando la posta si alza può anche tentare un all-in, soprattutto se ha una buona disponibilità. E, quanto a disponibilità, Trump siede sull’arsenale del Pentagono. Il poker è un gioco in cui si può cambiare completamente spartito anche all’ultima mano. Davvero Putin avrebbe voglia di andare a vedere se la mano di chi è seduto su quell’arsenale è un bluff o una scala reale?
È questo che Putin non capisce. Vede che sta irritando Trump, ma non afferra che le regole non le detta per forza lui e che la partita non si gioca per forza su una scacchiera, ma può essere anche un giro di poker. Se fossimo seduti al tavolo al posto di Putin, quell’accordo lo firmeremmo. Porterebbe risultati parziali e non definitivi, né vicini agli obiettivi che aveva in mente all’inizio, ma che gli consentirebbero di chiudere la partita. Diversamente, rischierà di spingersi fino all’ultima mano per scoprire che le carte del presidente degli Stati Uniti sono quattro assi.
MASS Di 29 Aprile 2025 alle 0:07
Le regole le detta la Russia, che sta vincendo sull’intera NATO, che è l’unica vera minaccia alla pace mondiale. Putin è uno statista lungimirante. Trump un gangster ipocrita e buffone. Con che faccia gli USA si spacciano per “negoziatori”, quando sono la CAUSA PRIMA del conflitto in Ucraina, deliberatamente provocato contro la Russia…
MASS Di 29 Aprile 2025 alle 1:04
Anziché proclamare sciocchezze su scacchi e poker, si informi sulla genesi del conflitto in Ucraina, quale parte del piano di allargamento NATO a Est, conflitto pianificato, causato e sfrontatamente provocato dagli USA (e dal Regno Unito). Legga almeno la sintesi che ne diede il prof. Jeffrey Sachs nel suo discorso al parlamento europeo il 19 febbraio scorso. Può anche leggere la più recente disamina in tre parti pubblicata da Larry Johnson sul suo sito Sonar21. C’è una mole di fonti veridiche, basta consultarla per liberarsi dalle menzogne della propaganda USA-NATO-UE. E poi consideri che dietro al gioco degli scacchi c’è una CIVILTA’ perlomeno millenaria (Russia e India, dove nacque quel gioco…), mentre dietro al rozzo e disonesto poker c’è la deprecabile BARBARIE anglosassone. E’ ora che la Civiltà degli scacchi e della vera diplomazia prevalga finalmente sulla Barbarie di arroganti e trogloditi pokeristi.