Parigi, islamici anti-polizia. Ma colpiscono Marine

· 3 Aprile 2025


Cari ascoltatori, c’è un video che sta diventando sempre più virale in rete e sui social ed è la spiegazione della condanna inflitta pochi giorni fa a Marine Le Pen; e soprattutto è la spiegazione dell’applicazione tutta politica della sentenza accessoria della sua non eleggibilità, il vero vulnus alla democrazia nella sua terra d’elezione, la Francia. Il video viene da Saint-Denis, periferia nord di Parigi, e dopo averlo visto nessuno potrà più credere alle supercazzole per cui la sentenza e la non eleggibilità sarebbero figlie del fatto che alcuni assistenti parlamentari si occupavano anche del deputato vicino di banco o facevano lavori per il loro partito, il Rassemblement National, fra l’altro un fatto per cui può essere condannato qualunque membro dell’Europarlamento.

Il vero motivo è questo video, la cui preveggenza colpisce, perché la realtà ormai ha superato la “Sottomissione” di Michel Houellebecq: una trentina di persone, immigrati o comunque della comunità islamica, scelgono di festeggiare l’Aïd, la fine del Ramadan, riunendosi in squadracce per una caccia al poliziotto. È un cortometraggio sullo stato comatoso dell’Europa: queste persone incappucciate agitano spranghe, lanciano sassi, danno l’assalto a una pattuglia che ha avuto la sfortuna di trovarsi lì. In pratica non riconoscono l’autorità della Repubblica francese in un pezzo della capitale, che evidentemente considerano cosa loro: bilancio finale, tre agenti feriti e auto delle forze dell’ordine distrutte. L’autore del video è un residente di Saint-Denis, che mentre riprende dal suo balcone urla “è una follia, è una follia, guardate come spaccano le auto della polizia”.

Ecco perché questo documento c’entra con la sentenza a Marine Le Pen, che secondo l’autorevole Aldo Cazzullo è frutto dei desiderata dell’establishment: Marine Le Pen è l’unico politico francese con serie possibilità di governo, anzi, secondo i sondaggi, in predicato di vincere le elezioni presidenziali del 2027, che vede in questa scena una malattia della contemporaneità e non la derubrica a questioni di ordine pubblico, come vuole la formuletta dei buonisti: è una resa, è l’abdicazione di un continente e della sua civiltà.

Questo video mostra la disfatta dell’establishment vantato da tutti i Cazzullo nostrani, che ha abolito l’idea di confine incentivando l’immigrazionismo fuori controllo, altra cosa da una fisiologica, regolata immigrazione; l’establishment che ha sdoganato l’equivalenza, il frullato delle culture, chiudendo gli occhi di fronte al fatto che spesso sono incommensurabili, portatrici di valori diversi e a volte si escludono a vicenda su temi decisivi come la democrazia, la distinzione tra peccato e reato, la figura della donna.

Questo establishment ha chiuso gli occhi di fronte al rischio che l’Europa diventi Eurabia, e magari vede il nemico al di là dell’Atlantico, nel principale alleato dell’Europa, non nelle proprie città quotidianamente espropriate della loro appartenenza secolare a una civiltà e a un continente. Marine era l’unica con credibili possibilità di vincere, ed è l’unica che nell’agone politico francese sostiene: o riprendiamo in mano noi stessi, la nostra identità, il controllo del nostro territorio, oppure l’Europa non esisterà più.

Queste cose dicono Marine Le Pen e le malvagie destre, questo dice Matteo Salvini, e questo dice anche Donald Trump, che a casa sua ha iniziato un serio contrasto all’immigrazione clandestina. Marine è stata condannata e dichiarata non eleggibile perché detesta queste scene, non per altri strani e inverosimili motivi.


Opinione dei lettori

Commenta

La tua email non sarà pubblica. I campi richiesti sono contrassegnati con *




Radio Libertà

Background