Caro Tajani, sfasciarrozze è la tua amica Ursula
Giovanni Sallusti · 31 Marzo 2025
Cari ascoltatori, siamo assolutamente d’accordo con Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, il quale ci ha ammonito in questo weekend “noi in Europa dobbiamo costruire, non abbiamo bisogno di sfasciacarrozze”. Tajani ha ragione, non abbiamo bisogno di sfasciacarrozze, tanto più con la temperatura geopolitica che si sta alzando: mettiamo allora una bella X prima di tutto sulla sfasciacarrozze in capo, Ursula von der Leyen, la presunta leader dell’Europa che nella realtà non riesce mai a parlare a nome di tutti i popoli europei, agli Stati nazione che, le piaccia o no, esistono.
Diteci se non è da sfasciacarrozze prevedere un piano di riarmo europeo di 800 miliardi non si sa bene a vantaggio di chi, pensato in scissione rispetto all’alleato principale, gli Stati Uniti d’America, gli unici che possono garantire al Vecchio continente una deterrenza credibile, soprattutto nei confronti di potenze nucleari come la Russia, ragion per cui solo all’interno della Nato dovrebbero avvenire sacrosanti ragionamenti sull’irrobustimento della difesa.
Invece Ursula insiste con il riarmo europeo, e sospettiamo che così intenda, da un lato, fare gli interessi della potenza militare europea, cioè la Francia, come mostra l’attivismo di Emmanuel Macron in veste di potenziale – per quanto inverosimile – leader bellico di stampo napoleonico; dall’altro spianare la strada alla “sua” Germania, potenza economica che deve risorgere dal disastro produttivo in cui è piombata, in buona parte proprio a causa alle politiche della sfasciacarrozze.
Infatti Ursula sta tuttora conducendo al suicidio l’economia del continente in nome di dogmi come il green deal, che sono stati ampiamente archiviati e superati dalla storia, ma che per lei rimangono una stella polare, incurante del fatto che il green deal ha ha mandato a sfracellarsi importantissime filiere produttive, in primis quella dell’automotive, anche nella sua Germania, con licenziamenti e le chiusure degli stabilimenti di Continental e di Volkswagen.
Ursula è una sfasciacarrozze anche quando rilancia al buio cercando di salvare queste aziende con l’industria delle armi per non dire della sua consapevolezza geopolitica: ricordiamo che con Trump appena insediato ventilò subito la possibilità per l’Unione europea di aprire una partnership strategica con la Cina comunista, il principale totalitarismo oggi esistente sulla faccia della Terra.
Così l’Europa sta evocando la possibilità di una sorta di equidistanza commerciale con Stati Uniti e Cina, in risposta ai dazi americani, che spesso sono a loro volta una risposta a dazi o imposte eccessive dell’Europa su merci americane (ma quest’ultima cosa lei non la dice mai). Una equidistanza che sembra sottendere un avvicinamento strategico al Dragone.
Tutto questo vuol dire che la sfasciacarrozze non ha contezza della posta in gioco, che – lo diciamo da affezionati alla libertà e la sovranità degli ucraini – va al di là delle steppe del Donbass, è la sfida per l’egemonia globale, dove i player sono due e nessuno di essi è Vladimir Putin. Bisogna chiudere una pace con la Russia, che è una potenza regionale, perché il confronto vero è fra Stati Uniti e Cina: il mondo libero e il modello liberale di libero mercato contro il principale totalitarismo comunista odierno che sta lanciando una potente offensiva imperialista.
È una nuova guerra fredda ma Ursula non lo capisce; se invece lo capisce e punta lo stesso ad avvicinarsi alla Cina, è anche peggio. Per tutti questi motivi ha ragione Tajani, non abbiamo bisogno di sfasciacarrozze: visto che immaginiamo abbia rapporti migliori dei nostri, glielo dica a Ursula, alla sfasciacrrozze in capo.
Antonio de Grazia Di 31 Marzo 2025 alle 14:10
Girano troppi soldi e tentazioni: UVDL è maestra in materia (fin da quando era ministro della Difesa con la Merkel)