“L’Ue è il meglio degli ultimi 5000 anni”: qualcuno aiuti Benigni

· 20 Marzo 2025


Cari ascoltatori, da oggi nessuno potrà più straparlare di Telemeloni, di Rai occupata dal centrodestra, di lottizzazione selvaggia praticata dal governo, perché ieri, dopo lo psicodramma sul Manifesto di Ventotene (principale tema nell’agenda del Pd, sempre al passo con i tempi) è arrivato il pistolotto eurocratico fondamentalista da parte di Roberto Benigni in prima serata su Rai1, su Radio2, su RaiPlay.

Il sermone di Benigni, seconda parte di questa doppietta isterica piddina, celebrato come grande momento culturale, in realtà ha espresso strafalcioni clamorosi, d’altra parte difficili da evitare quando si è chiamati a sostenere che quest’Europa è una genialata. Benigni, che ci spacciano sempre come un guru, è un grandissimo comico, a tratti geniale, ma a scambiarlo per un maître à penser si fa un cattivo affare: è così che è incappato in alcuni errori da matita blu in terza media.

Un passo: “L’Inghilterra secoli fa con la Magna Charta ha fatto il primo passo e ha detto al popolo siete liberi, la Francia con la rivoluzione ha detto siete sovrani”. Peccato che le due cose non solo non c’entrano niente, ma sono una il contrario dell’altra, agli antipodi: la Magna Charta è il primo documento nella storia delle istituzioni che pone un freno ufficiale, legislativo al potere pubblico rispetto alla libertà individuale. Invece la Rivoluzione francese è stata l’apogeo dell’invasione del potere pubblico in ogni sfera della vita personale: ha dato vita al Terrore, periodo che secondo alcuni studiosi è stato la prova generale dei totalitarismi che si sono poi realizzati nel Novecento, usando l’ideologia della volontà collettiva, la volontà generale già teorizzata da Rousseau.

Ancora: “Noi europei dobbiamo fare l’ultimo passo e dire al mondo siete fratelli”, auguri, ma il pezzo davvero comico, sul quale però abbiano il sospetto creda davvero, è questo: “L’Unione europea è la più grande istituzione degli ultimi 5000 anni realizzata sul pianeta terra dall’essere umano, un progetto, un ideale, una speranza, una sfida, un sogno e soprattutto un caso unico nella storia dell’umanità”. Scordiamoci i poemi omerici, la democrazia ateniese, il diritto romano, le grandi rivoluzioni moderne, il progresso scientifico, la rivoluzione americana che costruisce un Paese da zero in nome della libertà, le grandi avanguardie artistico-letterarie: tutte puttanate, di fronte all’Unione europea. Cioè quell’organismo che prevede come devi costruire la tua casa, che macchina devi comprare, il diametro degli ortaggi che metti nel piatto, in un processo, come disse Margaret Thatcher, di unificazione forzata e dirigista. Benigni assicura che se siamo qui tranquilli e in pace oggi “è grazie a quest’idea”. No, se siamo stati tranquilli e in pace negli ultimi settant’anni è soprattutto grazie alla Nato, all’ombrello americano sull’Occidente: una libertà e un benessere resi credibili e non attaccabili grazie all’esposizione militare e al soft power americano.

Questa non è che una selezione delle benignate nel discorso di ieri sulla Rai. Ma almeno adesso nessuno potrà più parlare di Telemeloni.


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