Da Almasri al caso Salerno: la doppia morale del Pd

· 5 Febbraio 2025


Giulio Cainarca e Carlo Cambi discutono di giustizia, di Europa e di Stati Uniti in questa nuova puntata della rubrica “Gli scorretti”, con un particolare riferimento sull’atteggiamento ondivago del partito di Elly Schlein su immigrazione, crimini e diritti umani, che cambia a seconda se la cosa riguarda loro oppure no: dal caso Almasri al caso Salerno.

“In un libro di Mario Giordano, “Naufragopoli”, vengono messi in fila una gran quantità di casi di cooperative rosse (e anche cattoliche), dimostrando come il business dell’assistenza ai migranti sia lucrosissimo: e con il caso Salerno è venuto alla luce che quelli che gridano al caporalato e allo sfruttamento dei migranti, alla fine trafficano con i permessi di soggiorno finti, con il click-day, facendosi pagare un sacco di soldi da questi disgraziati e poi abbandonandoli per strada. E che alla regia di tutto questo c’era il tesoriere del Pd della Campania, battezzato da Elly Schlein come esperto contabile: stiamo parlando di 2mila casi, di gente che era stata schiavizzata da quelli come Almasri”.

“Ci sono persone come Debora Serracchiani, come Paola De Micheli, come la stessa Schlein, che vanno in tv a chiedere chiarezza sul caso Almasri: ma che differenza c’è fra Almasri e il caso Salerno? La differenza è che su Salerno c’è un’aggravante anche morale, cioè che hanno illuso i migranti che avrebbero avuto una casa e la civiltà. Allora, se Carlo Nordio e Matteo Piantedosi sono stati chiamati a rispondere per Almasri, la Schlein venga a rispondere per il caso Salerno e gli altri mille casi che coinvolgono le cooperative”.

“È ora di farla finita con questa retorica. Antonia Arslan, in un’intervista che uscirà presto su La Verità, sostiene che il tema dell’immigrazione è prima di tutto l’integrazione a monte: cioè, tu devi raccontare a chi bussa alla tua porta chi sei e chiedere loro che si conformino alla tua identità. Soltanto così nasce una società nuova. Quindi, chi dice che noi siamo contro l’immigrazione non capisce nulla, perché l’Italia è da sempre uno dei Paesi più accoglienti del mondo, con una stratificazione storica di ebrei, musulmani, arabi, latini, svevi, normanni, tutte popolazioni che hanno contribuito alla costruzione di un’identità. Noi siamo solo contro l’immigrazione clandestina, lo sfruttamento, la delinquenza, il mancato rispetto delle regole”. 

“In questa storia di Almasri bisogna partire dai magistrati della Corte d’appello di Roma, perché sono stati loro a scarcerare il soggetto, non il governo che non era titolato a farlo. Qualcuno sostiene che la Corte penale dell’Aia è sovrana sopra la nostra giustizia, ma non è esattamente così, perché deve essere confermata da un provvedimento dell’autorità giudiziaria italiana. Se non ci fosse questa conferma, se un giorno per un interesse particolare si intendesse colpire i vertici dello Stato italiano si potrebbe emettere un provvedimento all’Aia sostenendo che è valido erga omnes: ecco perché interviene la Corte d’appello, come strumento di garanzia della sovranità dello Stato. Ovviamente gli euroinvasati vorrebbero cancellare il Codice penale del nostro Paese dicendo che i pronunciamenti che contano sono quelli dell’Aia. È un’aberrazione, ma se inviti i colleghi a ragionare ti prendi subito del fascista”.

“L’idea di Elon Musk del Mega è l’idea di dire basta con gli schemi antichi, di lavorare perché gli strumenti della tecnologia siano il nostro passaporto per la crescita complessiva. E Musk è uno che con un tablet ridisegna un business, mentre l’Unione europea ci mette dieci anni e 15mila pagine di decreti. Mega significa: cara Europa, se vuoi stare al passo con la contemporaneità e vuoi accettare la sfida anche con noi americani di costruire un nuovo ordine mondiale basato sulla prosperità, devi abbandonare il tuo abito antico. Mega è la spia, il segnale della inutilità, anzi della dannosità di questa Europa”.

“Il voto in Germania apre la strada alla dissoluzione della burocrazia europea: i tedeschi hanno una paura folle di tornare a essere poveri, e lo stanno per diventare. La sconfitta della socialdemocrazia, dei liberali e dei verdi è inevitabile”.


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