Eurocrazia addio, avanza Trump: bene per l’Italia

· 22 Gennaio 2025


Nella nostra rubrica “Gli scorretti”, la settimanale chiacchierata su temi di politica nazionale e internazionale fra Giulio Cainarca e Carlo Cambi, si parla del declino dell’Unione europea e delle conseguenze dell’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca.

“La verità è che l’Europa è una costruzione burocratica nata a esclusivo vantaggio della Germania e della Francia, e si sta sgretolando perché all’interno ha delle contraddizioni enormi: per esempio il fatto che la Germania da 20 anni mette dazi sul resto d’Europa, che tiene inchiodate le economie grazie al patto di stabilità ed esporta quanto gli pare. L’Europa con l’euro ha costretto le economie più dinamiche a inchiodarsi. Quando si sente dire che in Italia i salari sono bassi i signori euroentusiasti dovrebbero spiegare che, se tu rendi fisso il cambio, l’unico modo che hai per svalutare è svalutare i salari. Questo è il motivo per cui da 25 anni continuiamo a perdere potere d’acquisto, la popolazione è sempre più povera e siamo un Paese con una fortissima propensione all’esportazione ma con una bassissima domanda interna e gli investimenti a zero”.

“Donald Trump, appena arrivato, senza pensarci un attimo ha messo 500 miliardi di dollari sul nuovo progetto Stargate per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale; in Europa ci abbiamo messo al massimo 50 miliardi con un progetto di 12 anni. Ora, Ursula se la deve prendere con Trump o con la marea di leggi e regolamenti, che Bruxelles ha costruito, fregandosene della popolazione? Gli Stati Uniti d’America hanno anche un altro vantaggio: un disoccupato dell’Ohio che si trasferisce in Virginia per lavorare parla la stessa lingua di casa sua, osserva le stesse leggi, ha lo stesso passaporto e segue lo stesso regime fiscale. Un disoccupato di Caltanisetta che vuole andare a lavorare a Dusseldorf non capisce neanche che cosa gli offrono, deve fare decine di passaggi burocratici e, se gli va bene, in questa Europa aperta all’immigrazione viene sottoposto per 6 mesi all’aspettativa per avere il diritto di stabilirsi in Germania”.

“Adesso il problema che hanno a Bruxelles è che in Austria la vinto la destra, in Germania la destra sta avanzando, in Olanda comanda la destra, in Francia Marine Le Pen è fortissima: dall’altro lato, l’Unione è stata costruita sulla narrazione burocratico-statalista del partito socialista alla quale il Ppe si è accodato perché subisce l’antica seduzione cattocomunista del welfare, della socialdemocrazia buona. Ora tutto questo si sta sfaldando perché le opinioni pubbliche si sono rivoltate contro questi miti e gli europei stanno diventando più trumpiani degli americani. I burocrati europei si stanno accorgendo che quell’edificio è destinato a cadere e quindi troveranno comodo dire che è colpa di Trump, ma il tema oggi è avere il coraggio di smontare l’edificio burocratico europeo e costruire una confederazione degli Stati europei, ritornare all’origine con il libero scambio delle merci e con la libertà delle persone”.

“Trump avrà bisogno di una sentinella nel Mediterraneo, e oggi l’Italia si trova paradossalmente in una posizione simile a quando c’era il Muro di Berlino: non ha gli spiriti revanscisti della Francia, non è debole come la Grecia, non è poco affidabile come la Spagna. È un Paese sostanzialmente stabile nelle mani di un governo affidabile, è un Paese atlantista da sempre ma ha anche ha un buon dialogo con la sponda sud del Mediterraneo, e in più non dispiace agli israeliani. Ha tutte le caratteristiche per essere l’avamposto del dialogo con gli Stati Uniti”. 


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