La Turchia è una minaccia, fa affari a est e a ovest

· 11 Dicembre 2024


Nuova puntata della rubrica “Gli scorretti”: Carlo Cambi e Giulio Cainarca parlano di politica nazionale e internazionale. In Siria la Turchia ha avuto un ruolo decisivo, ma è un Paese aggressivo anche senza armi, nei commerci, e influenza l’Occidente, Italia inclusa: “È una minaccia seria per la nostra economia: la Turchia è il nostro concorrente su molti ambiti commerciali e sta conquistando mercati che noi abbiamo abbandonato. La Turchia è il secondo produttore di pasta alimentare al mondo, l’Africa compra solo pasta turca. È anche un grande produttore di cereali e, avendo ottimi rapporti con Kazakistan, Kyrgyzstan, Turkmenistan, ha un approvvigionamento di grano costante a prezzi molto più bassi dei nostri”.

“I turchi allora vanno nei Paesi e costruiscono i pastifici, cioè portano l’industria meccanica turca. Copiano tutto il Made in Italy e lo vendono al 30-40% in meno. Nel settore calzaturiero, sulle fasce medio-basse del mercato il nostro più temibile concorrente non è la Cina, ma è la Turchia. E le creme spalmabili, le varie nutelle? il primo produttore al mondo è la Turchia, perché è il primo produttore al mondo di nocciole”.

“Ma soprattutto, la Turchia con la sua ambiguità ha un doppio accesso: ha da una parte i mercati occidentali, perché sono Paesi Nato, e anche quei mercati dove noi siamo guardati male, perché non siamo musulmani, perché siamo alleati con l’Occidente. Loro invece con la giacchetta all’occidentale vanno in giro per il mondo e fanno i signori, con il caffetano islamico vanno in giro per il mondo e fanno i confessionali”.


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