Macché referendum, la Consulta dice Lep subito
Giuliano Zulin · 30 Ottobre 2024
In questa nuova puntata della nostra rubrica “Regioniamoci sopra”, che si occupa di autonomia differenziata, Giuliano Zulin parla di due fatti che nessuno finora ha rilevato, Il primo è che il governatore della Basilicata Vito Bardi ha valutato l’autonomia differenziata come un’opportunità: questo deve avere messo in imbarazzo i sostenitori del “danno” che l’adozione dell’autonomia farebbe al Mezzogiorno e anche al nord, perché i giornali e i media in generale hanno del tutto ignorato le parole di Bardi.
Ma soprattutto, la Corte Costituzionale, che dovrà definire se è ammissibile il referendum sull’autonomia promosso da sinistra, in realtà si è già espressa: in una sentenza del 6 ottobre 2021, la Corte ha valutato negativamente il perdurante ritardo dello Stato nel definire i Lep, i quali indicano la soglia di spesa costituzionalmente necessaria per erogare le prestazioni sociali di natura fondamentale, nonché il nucleo invalicabile di garanzie minime per rendere effettivi tali diritti. Cioè sono un elemento imprescindibile per leali e trasparenti rapporti finanziari tra lo Stato e le autonomie territoriali. La Corte ha ribadito anche che, oltre a rappresentare un valido strumento per ridurre il contenzioso sulle regolazioni finanziarie fra enti, l’adempimento di questo dovere, cioè definire i Lep, appare particolarmente urgente anche in vista di un’equa e efficiente allocazione delle risorse collegate al Pnrr.
Va notato anche che a ottobre 2021, cioè al tempo del pronunciamento, si erano già svolti i referendum consultivi in Lombardia e Veneto, ed era già partita una trattativa tra le Regioni che vogliono l’autonomia differenziata, (solo l’Abruzzo non l’ha mai chiesta, tutte le altre hanno richiesto materie).
In definitiva, dice la Corte Costituzionale, il ritardo nella definizione dei Lep rappresenta un ostacolo non solo alla piena attuazione dell’autonomia finanziaria degli enti territoriali, ma anche al pieno superamento dei divari territoriali nel godimento delle prestazioni inerenti ai diritti sociali.