Chi nega l’autonomia (inclusa FI) si contraddice
Giuliano Zulin · 1 Ottobre 2024
Nella nostra consueta rubrica settimanale “Regioniamoci sopra” dedicata ai temi dell’autonomia differenziata, Giuliano Zulin commenta i paradossi del referendum voluto dalla sinistra, fa qualche conto sulle regioni che “incassano” di più nel rapporto fra costo della vita, spesa ed entrate; in particolare il costo della vita nelle regioni è un tema che ha mosso uno dei membri della Commissione presieduta da Sabino Cassese che sta studiando la formula dei Lep, Enrico La Loggia di Forza Italia: l’obizione mossa da La Loggia è che il costo della vita ha un potere dirimente che causerebbe la divisione delle regioni in serie A e serie B. Ma il costo della vita è la realtà: e lo scopo di questi elementi è far sì che le risorse vengano distribuite in maniera efficiente.
La Loggia (già ministro per gli Affari regionali) in un’intervista al Quotidiano del sud si scaglia contro la “lobby del Veneto” che vorrebbe “spaccare il Paese”. Sostiene che sia indimostrabile che il costo della vita è più basso al Sud, solo se si pensa alla cronica carenza di infrastrutture e servizi. Il problema che La Loggia non considera è che è vero che mancano autostrade, alta velocità, elettrificazione delle zone rurali, copertura internet , ma questo è imputabile non all’autonomia, che ancora non c’è, ma a una cattiva gestione nei decenni passati. Men che meno si possono accusare le regioni del nord, perché il 40 per cento delle risorse del Pnrr sono destinate a cantieri per l’ammodernamento e per ridurre questo gap.
Tant’è che lo ammette perfino lui. Quando l’intervistatore gli fa notare che i suoi tre figli lavorano tutti lontano dalla Sicilia, dove sono nati, risponde: “Credo sia la prova del fallimento della nostra opera di classe dirigente. Se questa bellissima squadra – formata dal sottoscritto insieme con Luca Orlando, Sergio Mattarella, Rino La Placa, Vito Riggio, Sergio D’Antoni, Luigi Andrea Cocilovo, Peppino Provenzano, l’ex presidente della Regione Sicilia Francesco Musotto – fosse rimasta insieme, forse saremmo riusciti a cambiare qualcosa. Ma purtroppo l’egoismo di tutti ha fatto naufragare le buone intenzioni della squadra. Lo considero un debito d’onore non saldato, una grande occasione sprecata”.