Ditelo a Draghi: in Germania c’è ancora il marco
Carlo Cambi · 12 Settembre 2024
Nella nostra rubrica settimanale “Gli scorretti”, Carlo Cambi, nella consueta chiacchierata con Giulio Cainarca, spiega perché la Germania Est dice a tutti che l’Europa… non esiste: “La Germania dell’Est è in rivolta, lì il marco è ancora una moneta valida, tutti la accettano e pagano con quella. Perché la Germania, promotrice dell’euro, ha costretto i Paesi aderenti ad abolire le valute nazionali, ma lei la sua se l’è tenuta. A est, infatti, dopo la caduta del Muro di Berlino, con la povertà che c’era la gente ha accumulato tutti i marchi possibili, e da allora continuano così: l’economia della Germania dell’est è un’economia anti-europea”.
E oggi la Germania dell’Est vota a destra, “perché non sopporta gli immigrati, perché i tedeschi dell’est non sono interessati alle regole dell’Unione, e perché si rendono conto che il tenore della vita di uno che vive a Dresda non è lo stesso di uno che sta a Monaco. “Negando questa cosa noi facciamo finta che esista un’Europa che invece non esiste”.
Mario Draghi ha voluto questa Europa: con una Banca centrale che non è una banca centrale perché non esprime una politica economica comune, senza una fiscalità comune, con 27 Paesi che hanno matrici culturali diverse, religioni diverse, con università che hanno regole diverse per ciascun Paese. Perfino la lingua comune che si parla viene da un Paese che non è nell’Unione.
Per questo, spiega Cambi, “solo una confederazione avrebbe senso. Gli stati mantengono la loro economia e mettono in comune ciò che serve. Ma questo andava fatto prima dell’euro: prima percorri quel cammino, costituisci l’esercito comune, tasse uguali in tutta Europa, esercito comune, diplomazia comune, eccetera; e solo dopo dai il via alla moneta comune”.