Toh, ora Ursula ha bisogno dell’Italia
Carlo Cambi · 8 Settembre 2024
Per la nostra rubrica settimanale “Gli scorretti”, Carlo Cambi chiacchiera con Giulio Cainarca sui temi di cartello della cronaca e della politica. E porta alla luce come l’Unione europea ora si trovi nella condizione di non poter fare a meno dell’Italia, pena la sua disgregazione. Perché?
Perché, spiega Cambi, la Francia sta cercando di uscire con grave ritardo dal caos istituzionale e la Germania è in una crisi economica che può sfociare in caos sociale. I tedeschi soffrono un welfare molto pesante che potrebbe diventare insostenibile, mentre in passato ha consentito ad Angela Merkel di governare tranquilla. Cambi spiega come i movimenti politici a est testimonino il malcontento crescente, con l’affermazione di Afd che rappresenta il no a tutte le politiche europee e no esclude l’avvio di una “dexit”.
Cambi, a conforto dell’idea che l’Italia per l’Europa è diventata imprescindibile, chiosa sull’Unione dei 27, che sono… sei: Italia, Spagna, Germania, Francia, Polonia, Olanda hanno un peso economico, mentre gli altri sono irrilevanti. Per questa ragione Ursula Von der Leyen non può permettersi che il governo italiano cada: serve avere a disposizione forze per un’asse alternativo o l’Unione crollerà. E l’Italia ha dalla sua una flessibilità industriale che la Germania ha dimostrato di non possedere. È l’unico Paese europeo ad avere forza per resistere sul mercato globale: una notizia cui non viene dato peso sui giornali, dato che il governo è di centrodestra, è che siamo tornati a essere il quarto Paese esportatore al mondo, dimostrando di essere in grado, pur a prezzo di grandi sacrifici, di seguire e reggere i grandi cambiamenti: per esempio dipendiamo dal commercio con la Cina assai meno della Germania e abbiano fonti energetiche alternative al gas russo, per cui possiamo esprimere un maggiore dinamismo produttivo.