San Francisco si innamora del barista robot che prepara i caffè e disegna cuori con il latte

· 17 Luglio 2024


epa06388467 A robot serves drinks in a coffee shop in Hanoi, Vietnam, 14 December 2017. The robot named Morta, 130 cm in height and 20 kilograms in weight and worth nearly 9000 US dollar, is considered as the first robot that serves in a coffee shop in Hanoi. Morta may speak to ask customer to take their drink from the tray and say ‘thank you’ in any language. Morta can work up to 15 hours with the provided battery. According to Nguyen Quoc Phi, one of the three owners of the coffee shop, his team will design at least three more robots to improve the quality of service in the future. EPA/LUONG THAI LINH

Nel cuore di San Francisco, racconta il San Francisco Chronicle, un nuovo tipo di caffetteria sta facendo scalpore: il Café X, dove robot baristi servono bevande calde ai clienti. Il fenomeno è esploso nelle ultime settimane e centinaia di avventori, fra residenti e turisti, accorrono per vedere in azione queste macchine asimoviane.

I robot baristi, o meglio camerieri, non sono una novità: da anni molti locali nel mondo ne hanno in servizio una quantità di versioni, che però si limitano a raccogliere ordinazioni, a servire ai tavoli e a pronunciare frasi gentili. Questi di cui parliamo oggi hanno una… marcia in più: dotati di braccia meccaniche capaci di un controllo raffinato, sono programmati per preparare una vasta gamma di bevande, dal classico espresso al complesso “art milk”. I clienti ordinano attraverso un’app dedicata o un terminale touchscreen e i robot preparano e servono le bevande in pochi minuti.

La novità ha suscitato varie reazioni tra il pubblico. Molti clienti apprezzano l’efficienza e la precisione dei robot, nonché la loro capacità di lavorare senza sosta. Alcuni però hanno sollevato preoccupazioni circa i posti di lavoro, sottolineando i vantaggi dell’esperienza personale che un barista umano può offrire rispetto a una macchina. “La connessione umana e il tocco personale sono cruciali in un caffè. Temo che stiamo perdendo un elemento importante della nostra cultura,” ha commentato Mark Stevens, un barista locale in carne e ossa.

L’azienda proprietaria del Café X ha risposto che il suo obiettivo non è sostituire i baristi umani, ma offrire un’alternativa innovativa. Il fondatore, Henry Hu, ha dichiarato: “Vogliamo portare la tecnologia al servizio della creatività e dell’efficienza. Crediamo che i robot possano coesistere con i baristi umani, creando un ambiente più dinamico”.


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