E adesso cari che direte? Mattarella sovranista?

· 26 Giugno 2024


Cari ascoltatori, adesso c’è veramente da divertirsi. Che farà ora il mainstream, che faranno i giornaloni, i talkshaw quasi a rete unificate, i commentatori del copia e incolla? La bolla mediatico-intellettuale taccerà in coro il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di essere sovranista, nazionalista, anti-europeista?

Ci chiediamo questo perché un’agenzia di poche ore fa dà la notizia che durante la tradizionale colazione di lavoro e di confronto istituzionale che precede il Consiglio europeo, cui erano presenti la premier Giorgia Meloni, alcuni ministri tra cui Tajani e Giorgetti e i sottosegretari Fazzolari e Mantovano, il Presidente ha detto che non si può fare a meno dell’Italia nell’Unione Europea. Che è esattamente la posizione che il governo di centrodestra sta mantenendo (forse salvo Tajani che preme per un accordo purché sia); ed è anche la sintesi politica del discorso di Meloni in Parlamento, quando ha criticato la reiterazione dell’asse franco tedesco che ha gestito, in quelli che lei ha chiamato “i caminetti”, la tripartizione dei top jobs: la conferma della Von der Leyen, l’ex premier portoghese socialista António Costa nominato presidente del Consiglio europeo, e la premier estone Kaja Kallas nominata Alto rappresentante per la politica estera.

L’irricevibilità del potere in mano all’asse franco tedesco rispetto ai 27 paesi membri è addirittura al quadrato: perché si tratta di un asse delegittimato dagli stessi elettori francesi e tedeschi: i grandi perdenti alle consultazioni, lo ricordiamo, sono Emmanuel Macron e Olaf Scholz. Macron è stato più che doppiato da Marine Le Pen, della quale però nessuno vuole tenere conto, come se un terzo dei francesi (quelli che l’hanno votata) fosse fascista o composto da pericolosi estremisti; Olaf Scholz ha perso clamorosamente per la prima volta nella storia ed è arrivato terzo, superato dal partito di estrema destra AfD. L’Europa è quindi governata da un asse franco-tedesco retto da due perdenti cui i rispettivi popoli hanno recapitato l’avviso di sfratto.

Giorgia Meloni per fortuna sostiene di non soffrire della sindrome di Stoccolma verso i socialisti: e se non si può fare a meno dell’Italia nell’Unione, significa che non si può fare a meno della volontà del popolo italiano, una volontà chiaramente a favore del centrodestra.

Non abbiamo dubbi che la nostra premier agirà di conseguenza. Ma intanto godiamoci come lorsignori cercheranno di impacchettare le parole di Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana…


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