È tornata la violenza politica. Ma è di sinistra

· 20 Giugno 2024


Cari lettori, tutti insistono sulla violenza, il mainstream, il talk a reti unificate, le tendenze twitter (X, a essere precisi) e alla fine mi hanno convinto: c’è un bruttissimo clima, è tornata la violenza politica, il linguaggio violento, l’odio per il nemico non più avversario. È vero, ma è soprattutto a sinistra. Ecco due casi clamorosi delle ultime 24 ore.

Il primo era su alcuni giornali di stamattina, non su tutti con il risalto che merita. Riguarda l’onorevole del Movimento 5 Stelle Susanna Cherchi, che ho letto essere anche professoressa di matematica e scienze alle scuole medie. Ebbene, alla Camera, contestando l’approvazione dell’autonomia differenziata, si è rivolta ai banchi del governo e ha rilasciato le seguenti perle: “La cattiveria si paga, voi state facendo mangiare le vostre deiezioni agli italiani”. Fin qui abbiamo violentato il buon gusto. Ma poi ha aggiunto: “Attenzione, col karma non si scherza, prima o poi la pagherete voi, i vostri figli e i vostri nipoti”.

Che cosa voleva dire? Che la pagheranno i figli e i nipoti di coloro che che stanno approvando riforme sgradite alla signora Cherchi, ma gradite all’elettorato che li ha votati. E in che senso la pagheranno? L’ha detto subito dopo, non è stato molto rasserenante: “Gli italiani sono un popolo strano, Mussolini è arrivato a piazzale Loreto e l’hanno messo a testa in giù”.

La signora Cherchi non solo ha tracciato un’analogia tra il dittatore Mussolini e i legittimi governanti dell’Italia attuale, ma ha detto: ricordatevi quello che è successo, la fucilazione e poi il cadavere a testa in giù per vilipenderlo, come possibile loro destino. Faccio anche fatica a esprimerlo tanto mi pare surreale.
L’uomo che venne fucilato era un dittatore fascista dalla parte sbagliata della storia. Ma rigirare questa scena adesso nei confronti di chi ci governa oggi fa accapponare la pelle.

Peggio ancora ha fatto Giorgio Cremaschi, storico volto del sindacalismo duro e puro, una vita nella Fiom e nella Cgil, con incarichi non secondari. Cremaschi a “L’aria che tira” su La7 ha detto: bisogna che i ricchi ricomincino ad avere paura. Di fronte a queste cose, cioè le riforme che sta facendo il governo, sento il bisogno della ghigliottina, sento il bisogno della ghigliottina”, detto due volte. Il conduttore David Parenzo è rimasto abbastanza basito. Di che cosa devono avere paura i ricchi? ha chiesto. Risposta: “I ricchi devono avere paura di perdere quello che hanno”. Poi sui suoi social Cremaschi ha rivendicato ancora l’immagine della ghigliottina.

Riepiloghiamo: una parlamentare dei 5 Stelle ha evocato lo spettro di Piazzale Loreto, fucilazione più ostentazione e vilipendio di cadavere. Un dirigente storico del sindacato italiano e di un partito di sinistra ha detto che i ricchi devono avere paura e che serve la ghigliottina.

C’è un evidente ritorno della violenza politica? Sì. Sembra di essere negli anni ‘70? Sì. Certo che c’è violenza, e sta arrivando da sinistra.


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