Salami, pesci volanti e sesso in allegria: Jacovitti in Friuli

· 16 Giugno 2024


Marco Dabbà (presidente PAFF, Palazzo arte fumetti Friuli) ci racconta “Jacovitti come non lo avete mai visto”: aperta al PAFF di Pordenone la mostra (ultimo giorno il 13 ottobre) dedicata al Grande Molisano Benito Franco Giuseppe Jacovitti (1923-1997). Per Goffredo Fofi è stato “uno dei grandi sociologi e antropologi della società italiana nel secondo dopoguerra”, per Oreste Del Buono “insieme ad Alberto Sordi e a Federico Fellini (con il quale frequentò la scuola d’Arte di Firenze, insieme a Franco Zeffirelli) ha meglio descritto l’italia del Novecento”.

Per noi lettori golosi, che magari in terza media avevamo il “Diario Vitt” (arrivato a vendere tre milioni di copie) Jac era un flipper di immagini, di salami con le gambe, pesci volanti, matite, dadi, vermi occhialuti, lische di pesce (da giovane era alto e molto magro, “lisca di pesce” era il suo soprannome). Iniziò nel 1940, sulle pagine de “il Vittorioso”, creando personaggi infiniti come Pippo, Pertica e Palla; ZorryKid; Cip l’arcipoliziotto (lo supponevo); il suo assistente Gallina; il bassotto Kilometro; l’arcicriminaleZagar; la signora Carlomagno (“Signora guardia! Signorina, prego”).

Nel 1967, prima sulle pagine de “il Giorno dei Ragazzi” poi sul “Corriere dei Piccoli”, entra in scena, a cavallo di Trottalemme, Cocco Bill, successo epocale, sfonda ovunque, eroe di riferimento per la reclame di una nota marca di gelati, nel 2000 la Rai gli dedica una serie a cartoni animati. Jacovitti resta inesauribile, negli anni ’90 il suo “Kamasultra” mette sottosopra anche il mondo dell’eros. Un artista che disegnava “senza rete” (all’impronta, direttamente a china, non ci sono sceneggiature, puro flusso narrativo a ruota libera); inventando onomatopee degne di un grande rumorista; disseminando le proprie tavole di miriadi di riempitivi; abbattendo la “quarta parete” (il muro immaginario che separa gli attori dal pubblico) attraverso dialoghi tra autore e personaggi e lettori (come Eugene Jonesco a teatro).

La mostra presenta anche un inedito assoluto: “Black Jac”, una delle ultime panoramiche realizzate due anni prima della sua scomparsa. Non ha certo riposato sugli allori il presidente del PAFF, proprio in questi giorni, infatti, Dabbà è stato premiato dall’ANAFI (Associazione nazionale amici del fumetto e dell’illustrazione) quale miglior saggista 2023 (insieme a Luca Raffaelli) per il catalogo dedicato ad Alfredo Castelli.


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