La nuova eco-follia: è il maggio più caldo di sempre

· 7 Giugno 2024


Cari ascoltatori, vorrei condividere una notizia che è stata diffusa regolarmente dalle agenzie e su tutti i media: il mese appena trascorso risulta essere stato il maggio più caldo della storia, il terzo nel nostro continente da metà Ottocento. Il dato è stato certificato da Copernicus, agenzia che rileva le variazioni meteo per l’Unione Europea.

Ma che cosa è Copernicus? Si legge sul sito dedicato: “Copernicus è il programma di osservazione della Terra dell’Unione europea, dedicato a monitorare il nostro pianeta e il suo ambiente a beneficio di tutti i cittadini europei. Offre servizi di informazione basati sull’osservazione satellitare della Terra e dati in situ. Il programma è coordinato e gestito dalla Commissione europea”. Ma ecco che alla voce “la nostra missione”, si legge che essa è ”di sostenere le politiche di adattamento e mitigazione dell’Unione europea fornendo informazioni coerenti e autorevoli sui cambiamenti climatici”. Scusate, un momento: un servizio di monitoraggio meteo deve monitorare oppure sostenere politiche? Ma come fa? Alcune righe più avanti, sempre nell’agenzia che riporta la notizia, troviamo le parole di Samantha Burgess, direttrice del servizio Cambiamento climatico di Copernicus: “Il clima continua ad allarmarci. Gli ultimi 12 mesi hanno battuto record come mai prima, primariamente a causa delle nostre emissioni di gas serra”. E ancora: “Finché non raggiungeremo le zero emissioni globali nette il clima continuerà a riscaldarsi, continuerà a battere record e continuerà a produrre eventi atmosferici ancora più estremi”.

Due considerazioni: mi pare di ricordare che il mese scorso le cronache riportavano allarmi meteo sì, ma per rigurgiti di inverno, con temperature basse, neve in montagna, piogge battenti, nubifragi e alluvioni. Ma Copernicus evidentemente ne sa più di qualsiasi studioso non sia d’accordo con lui, più di Carlo Rubbia, di Antonino Zichichi, di Franco Prodi: così afferma che maggio è comunque stato il mese più caldo di tutti i tempi, e per colpa dell’uomo. 

La seconda considerazione è in cauda venenum di Burgess: perché le emissioni zero globali nette che la direttrice invoca significherebbero “quando il mondo produttivo si sarà fermato del tutto”. Questa sì che sarebbe l’apocalisse, mica la primavera; in cui per di più, scusa Copernicus, ha fatto freddo.


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